lunedì 16 luglio 2012

LA DOMANDA È UNA SOLA …

È vero che negli anni passati come gestione politica non è stato fatto niente, come strategie ed impostazione di crescita del Paese. Ma perché? Non vi è una scuola di pensiero? Quelli che dovrebbero essere gli obiettivi di uno Stato? Tutto troppo nell’immediato e vorace. Il boom economico è stato una cosa buona ed importante per l’Italia, derivato dalla necessità di ricostruzione del dopoguerra, oltre al merito di belle menti che hanno saputo ricostruire l’Italia. Ma l’Italia poi è andata avanti per forza di inerzia spinta con il vento in poppa da quell’iniziale folata di vento. Ora il vento non c’è più. E noi ci siamo (come era prevedibile) arenati sullo scoglio della crisi. Ma anche senza crisi internazionale ci saremmo comunque fermati (come lo siamo ora) colpiti da una calma piatta ed incapaci di accendere un motore di propulsione autonomo che, ovviamente, non abbiamo. Che cosa è stato fatto negli ultimi 40 anni come strategie agricole ed energetiche nel nostro Paese? Niente! Zero assoluto. Esattamente -273° sotto zero. Ed ora siamo oggetto di attenzione di predoni pirati che man mano ci spolperanno vivi, comprando parti di Italia e parti di società per azioni a partecipazione statale. Ma la colpa non è dei pirati, loro fanno solo il loro mestiere. La colpa è la nostra. Molte delle società statali, private, o municipalizzate, sono state (e sono tuttora) gestite male. Oltre alla mancanza di strategie e di ricerca per ciò che comporta la volontà statale (se non di facciata), vi sono stati anche la zavorra derivante da scambi di favori ed interessi, e l’inquinamento di settore, dovuto anche esso alla connivenza tra politica, qualche cos’altro, ed economia.  Tralasciando il passato, ora la domanda da porsi è una sola: “Per il futuro cosa vogliamo fare?”
16/07/2012
Angela Pensword

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