Lo spread nella giornata di ieri 24 07 12 ha raggiunto i 537 punti tornando ai livelli del passaggio dal governo Berlusconi al governo tecnico Monti. Tale ritorno al passato non dipende dalla attuale gestione italiana del governo tecnico quanto dalla situazione europea in generale e dai continui declassamenti da parte dell’agenzia Moody’s che, anche se con ragione e nello svolgimento del proprio lavoro, colpisce man mano aspetti di ripresa o di soluzione attraverso i quali l’Europa sta cercando di ritirarsi su. Nella giornata 23 07 2012 l’agenzia di rating Moody’s ha giudicato da stabile a negativo l’andamento economico della Germania come prospettiva futura, e nel corso della notte scorsa Moody’s ha colpito anche il Fondo Europeo per la Stabilità Finanziaria (FESF). Sono giorni molto delicati nei quali il malato Europa potrebbe non superare la crisi I mercati esprimono in negativo il disagio di questi giorni e gli speculatori, come anche gli scommettitori, proseguono con il vento in poppa. Solo la Bce potrebbe essere la soluzione per l’estremo salvataggio dell’euro e dell’Europa. Si sa che nel caso di una situazione critica la tempestività è tutto, e come nel caso di un massaggio cardiaco e di una maschera di ossigeno, chi a livello europeo può essere fondamentale al salvataggio deve essere tempestivo. Ma superata questa ennesima crisi nella crisi, l’Europa dovrà seriamente fare le modifiche necessarie a dare alla sua esistenza un’impalcatura solida. Superare la crisi di questi giorni e non fare niente successivamente e velocemente a livello europeo vorrebbe solo dire aspettare la prossima crisi. È come se vi fosse la volontà di tenere in agonia l’Europa, come uno di quei poveri animali da laboratorio sfruttati per farvi sopra gli esperimenti e tenuti in vita finché servono. In questi giorni c’è solo da sperare che chi può attuare velocemente l’estremo salvataggio non decida di darci l’estrema unzione.
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