Questa crisi ci ha messo di fronte ad un sistema di mondo che non funziona. Troppo frenetico, troppo improntato sul profitto a scapito di tanti valori umani e naturali, troppo impostato sulla scorrettezza, e troppo improntato sull’immediato e troppo miope per quanto riguarda il benessere a medio e lungo termine senza un’impostazione di ricerca e di salvaguardia delle risorse. La fa da padrone il termine sfruttamento al posto del termine utilizzo. Sfruttamento riferito sia alle persone che alle risorse, contro un utilizzo che di per sé si basa su dei criteri di equilibrio e di salvaguardia futura. Il rispetto per l’ecosistema, l’ambiente ed il pianeta Terra in generale, è un passo importante dell’uomo nella sua espressione evolutiva, e tale passo non è stato ancora completamente svolto. La consapevolezza che ciò che inquiniamo oggi lo respiriamo e mangiamo da oggi in poi, con conseguenze e ferite alla Terra, oltre che alla nostra salute collettiva, che non sempre si potranno rimarginare, è una consapevolezza importante.
È vero che nel mondo ci sono situazioni politiche e sociali, di civiltà o di inciviltà, di sanità, di sicurezza, di rispetto e diritto umano, molto peggiori della nostra realtà europea che ha alle spalle comunque migliaia di anni di storia. Situazioni di guerra, nelle quali non si può e né si dovrebbe intervenire, in quanto ogni Paese ha una sua crescita storica, a meno che non siano una indiretta minaccia. Realtà che fanno parte del mondo in un sistema di relazione globale. Ma l’Europa deve continuare nel proprio cammino, migliorando dove necessario, e contribuendo al proprio interno a costruire un modo migliore, un mondo negli equilibri internazionali, si spera fatto di pace.
Angela Pensword 04/09/2012
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