Il Presidente della Repubblica è stato indirettamente intercettato. Le intercettazioni non sono state riportate, ma circolano solo indiscrezioni sul contenuto della telefonata intercorsa con Nicola Mancino.. In essa pare che il Presidente Napolitano abbia espresso considerazioni negative su Berlusconi e su Di Pietro.
La diffusione di tale notizia ha causato parecchio caos. Da una parte il Quirinale ha avviato una interrogazione costituzionale per l’avvenuta intercettazione. Da un’altra parte vi è la famelica curiosità della popolazione di conoscere l’opinione espressa dal Presidente, curiosità pompata dai mezzi di informazione di massa che hanno esagerato tale notizia come a livello di gossip. Da un’altra parte, appunto, i mezzi di informazione hanno avuto l’effetto di amplificare il tutto sulla base dello “spettegolare”. Sono giorni difatti che se ne parla. Da un’altra parte ancora una frangia politica ha voluto strumentalizzare a posteriori tali eventuali espressioni gridando al complotto (non contro Napolitano) contro il precedente Presidente del Consiglio Berlusconi, come se il Presidente della Repubblica Napolitano avesse successivamente agito solo per antipatia personale nel suggerire un governo tecnico, e non per dovere istituzionale (assurdo). Da un’altra parte ancora vi è stata certamente la volontà di qualche spinta politica (ma non partitica), anteriormente alla notizia, di destabilizzare il Presidente Napolitano.
Prossimamente ci sono impegni importanti. Entro il 31 dicembre 2012 vi è l’approvazione della legge di stabilità. Poi il Presidente della Repubblica dovrà stabilire la data del voto. La naturale scadenza della legislatura è aprile ma c’è chi, e non si capisce in base a quale criterio dato che ad aprile manca poco, paventa ogni tanto la possibilità di elezioni anticipate.
La crisi europea e le situazioni internazionali non ci permettono di focalizzarci solo sui nostri problemi e sulle nostre beghe politiche interne di scontro e lotta di potere tra partiti avversi e per mantenere (in questo caso in accordo) i privilegi. Dobbiamo garantire una stabilità politica che permetta un dialogo competente con le altre forze europee.
È evidente, e lo capirebbe anche un bambino, che è in atto una azione destabilizzante nei confronti della figura del Presidente Napolitano. Ma colpendo lui in questo modo si colpisce anche il nostro Paese. È per questo che è importante che le istituzioni siano unite in tale circostanza, nel neutralizzare tale manovra destabilizzante.
Per neutralizzare questo capitolo di scontro istituzionale, noi popolazione non dovremmo cadere nella curiosità del gossip e dello spettegolare, e non dovremmo farci prendere in giro da chi volutamente, direttamente ed indirettamente, gonfia la notizia soffiando sulla vela. I mezzi di informazione, probabilmente strumentalizzati a loro volta, avrebbero dovuto relegare la notizia alla importanza che merita.
Visualizzando la reale importanza della telefonata ed andando al nocciolo della questione si può vedere come stanno realmente le cose. Infatti Napolitano è anche egli un uomo, con opinioni personali come ognuno di noi. E ciò è naturale, umano, e giusto. Se non si avessero delle opinioni personali si sarebbe più simili a delle cose e non a delle persone, in quanto solo le cose non pensano. Quindi, anche se fosse vero che egli abbia espresso giudizi negativi su di una persona o su di un’altra, o su di una determinata situazione, tali espressioni e giudizi rimangono nella sfera personale, come se stesse commentando un risultato di una partita o se parlasse di un viaggio. Esiste la privacy di una persona, e questo vale per chiunque. Certo, si spera che chi sta nei posti di potere, pur avendo le proprie opinioni, mantenga sempre un atteggiamento super partes. Ma tale mancanza non si può certo attribuire al Presidente Napolitano, che ha sempre dato esempio di equilibrio, costanza, obiettività, lungimiranza, e buon senso, in qualunque decisione egli abbia preso ed in qualunque esortazione egli abbia fatto ai politici ed a noi popolazione per aiutarci a gestire la crisi. Egli è una figura molto amata ed ammirata dalla maggioranza della popolazione, proprio per l’esempio di equilibrio, di calma, di competenza, di obiettività che ha sempre dimostrato. Forse è proprio per questo che risulta scomodo a qualcuno, e, trasversalmente, ad altri settori della società (forse). Egli è una persona che non è condizionabile, e noi abbiamo bisogno di persone che non si lasciano condizionare, comprare, o ricattare, capaci di pensare in autonomia e di portare avanti i loro pensieri.
Consiglio quindi al Presidente Napolitano di non dare troppa importanza a questa azione, di fare come Virgilio suggerisce a Dante nella Divina Commedia “non ragioniam di lor ma guarda e passa” (ossia “non ti curar di loro ma guarda e passa” nell'uso attuale) e di rimanere sereno nel proseguimento del proprio lavoro con il suo solito equilibrio e consueta lucidità alla quale ci ha abituato.
Angela Pensword 03/09/2012
Copyright © AngelaPensword
http://angelapensword.blogspot.com/
Nessun commento:
Posta un commento