Ora che si stanno avvicinando le elezioni quando senti parlare i politici sembrano tutti santi! Per fortuna poi c’è sempre qualche scandalo a ricordarci di che pasta sono fatti. Così non corriamo il rischio di scordarcelo e di commettere lo stesso errore fatto nei decenni precedenti: votarli! Oramai ci sono politici assuefatti a consuetudini sbagliate di mala politica. E questo vale per ogni maggioranza e per ogni opposizione, e per ogni partito. È per questo che qualunque persona politicamente nuova è certamente meglio di quelle stantie, fosse anche solamente per il beneficio del dubbio. Ed è per questo che sarebbe importante nelle prossime elezioni politiche attuare un grande rinnovamento nel quale vengano rottamate oltre il 60% delle persone politicamente in carica. È l’unico modo per garantire, o quasi, un cambio di mentalità. Ci sono sempre le eccezioni che confermano la regola, e questo vale sia per le persone politicamente stantie e sia per le nuove. Quindi quando andremo a votare dovremo votare coscientemente. Del resto ci sono più soluzioni: una persona nuova che ci convince, o barrare la scheda con una grande X (mai lasciarla in bianco), o votare per un politico conosciuto del quale abbiamo fiducia. In base alla attuale legge elettorale l’elettore ha potere di scelta solo sul partito o sullo schieramento.
L’attuale legge elettorale non dà la possibilità di dare la preferenza nominativa. Fare esprimere all’elettore la preferenza renderebbe il popolo maggiormente sovrano nella sua espressione di voto, ridarebbe a qualche persona la voglia di andare a votare, e ridurrebbe la distanza che vi è tra la casta e la popolazione A parte la delusione per la classe politica, il ritrovarsi sempre le persone politiche imbeccate ed imboccate dalla casta che si auto genera, autoregolamenta, ed auto alimenta, è una procedura che oramai è indigesta ai cittadini. Ma la legge elettorale che modifichi tale situazione, e che dovrebbe modificarne anche altre, non si vede. Come non si vedono quelle altre riforme della casta politica che vengono annunciate da tempo e che oramai sono diventate delle favole, come la riduzione dei parlamentari, allineare lo stipendio dei parlamentari italiani a quello degli altri parlamentari europei (qualunque iniziativa al riguardo i politici la hanno sempre fatta cadere nel vuoto), e una ferrea regolamentazione per la certificazione di bilancio (la soluzione appena trovata è un ennesimo autogol dei politici i quali, oltre ad autoregolamentarsi, fanno di tutto per autoeliminarsi a livello di immagine), una seria legge anticorruzione (che non tutti vogliono), e molte altre cose ancora. Solo il sovvenzionamento ai partiti è stato dimezzato dopo la sonora bastonata che i partiti hanno ricevuto nelle scorse amministrative. Viene da pensare che i partiti e la politica abbiano bisogno di ulteriori sonore bastonate.
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