venerdì 12 ottobre 2012

ADRIANO CELENTANO: ROCK ECONOMY ALL’ARENA DI VERONA

08/10/2012. Si è svolta a Verona la prima serata di Rock Economy di Celentano. Uno spettacolo molto bello, incastonato all’interno della splendida bomboniera della Arena di Verona, resa per l’occasione ancora più bella. La coreografia, la scenografia, e le luci sono curate nei minimi particolari. I ballerini, giovani ragazzi e ragazze, si muovono con i loro passi che si intonano perfettamente alla musica ad al tono dello spettacolo. Si alternano a cantanti di coro, e rientrano periodicamente sul palco. L’atmosfera è emozionante, ma il primo ad essere emozionato è proprio Celentano, dopo 18 anni di assenza dal palco. La sua impercettibile emozione rende il concerto ancora più vero. Due grandi monitor posizionati in modalità stereo ai lati del palco ripropongono le immagini del concerto. L’orchestra, posizionata sulla destra del palco, svolge la musica. Il resto del palco è arredato in modo informale come un grande bar, nel quale si aggira la figura matura di un amico di Adriano che fa le veci del barman, dando ancora più calore alla rappresentazione. Al centro, sul fondo, vi è una grande porta dalla quale entreranno successivamente gli ospiti. Davanti al bar, sulla sinistra del palco, vi è un tavolo attorno al quale Celentano si metterà a dialogare insieme ai suoi amici ospiti, che in questa prima serata sono l’economista Jean Paul Fitoussi, gli autori del libro La Casta G. A. Stella e Sergio Rizzo, e poi Gianni Morandi con il quale, finita la conversazione conviviale, canterà diverse canzoni proseguendo il concerto. Tra il tavolo e l’orchestra c’è la parte centrale del palco talvolta percorsa da Celentano nello svolgersi del concerto. In tutto questo Celentano è una vera tigre che cavalca il palco, nonostante l’età. La rappresentazione dello spettacolo è a metà tra un concerto ed una manifestazione teatrale. Certamente la musica è prevalente, ma solo Adriano è capace di immaginare e di realizzare un concerto nel quale sono presenti spazi materiali e temporali per dialoghi e piccoli monologhi, in questa occasione più simili ad incipit. La rappresentazione è particolare anche per gli argomenti di economia, politica, e società, che vengono trattati all’interno dei dialoghi, e che sono più usuali in una trasmissione di approfondimento politico. Sembra quasi che Adriano abbia voluto darci un messaggio.
Il primo ospite a parlare è Fitoussi (economista francese), e dice delle cose molto interessanti che ci dovrebbero fare riflettere. Inizia con un concetto molto forte, che in Europa la disuguaglianza sociale ha raggiunto un livello tale da essere incompatibile con il concetto di democrazia. Amplia questo concetto anche  alla disoccupazione. Vede i governi nazionali europei troppo ubbidienti ai mercati, allo spread, ed alla legge di stabilità, togliendo al cittadino la centralità della loro attenzione. Indica la soluzione di questo in un cambiamento della politica europea che rimetta al centro i cittadini. Indica il varo di un titolo unico europeo come la soluzione alla speculazione sui mercati europei. Parla dello squilibrio di importanza dei vari Paesi all’interno dell’Europa e di come questo crei difficoltà di gestione. Inoltre parla della decrescita. Il termine decrescita è un termine che si sente spesso in questo momento nella società, e che si sentirà ancora maggiormente, quindi necessita di un approfondimento. Intanto per decrescita non si intende recessione. In realtà sono due cose opposte. Fitoussi lo spiega bene (e condivido la sua interpretazione). Per Fitoussi la decrescita non esula dalla ricerca del benessere, è una crescita di qualità che non vuole superare i limiti dell’equilibrio e del rispetto dei valori umani ed ambientali in una visione economica politica e sociale migliore. Ma questo rientra in un salto evolutivo più ampio dell’uomo. Personalmente preferisco parlare di crescita sostenibile, o di futura economia moderna, ma è solo una questione di terminologia.
In apertura di spettacolo, in entrambe le serate, vengono recitate riflessioni di carattere politico sociale ed economico. Nel corso del concerto Celentano parla di ecologia, dell’importanza della natura, esorta il mondo alla bellezza. Insomma è un bel messaggio di speranza e di possibilità di creare un mondo migliore. Un cenno merita la pubblicità di presentazione allo spettacolo che ci ha solleticato la curiosità nei giorni precedenti. È una pubblicità anche essa particolare ed in tema con lo spettacolo, carica di messaggi subliminali, ed accompagnata dalla splendida musica di W. A. Mozart. È una pubblicità (personalmente la ritengo molto bella) ben realizzata. Poi ancora musica, in compagnia di Morandi. La musica conquista sempre, soprattutto quando è buona. La serata ha un effetto magico per l’atmosfera. In realtà tutta Verona ha un’aria magica, per via di quelle luci nelle immagini che ci vengono trasmesse dall’alto dell’elicottero che la disegnano come una dama vestita a festa.
09/10/2012. Si è svolta la seconda serata di Rock Economy. Lo Share è superiore alla prima serata, e i telespettatori raggiungono la soglia dei 9.000.000. Celentano, anche se sempre emozionato, ha superato le preoccupazioni che normalmente si hanno nella prima serata, e, forse gasato dal risultato ottenuto, sembra ringiovanito di 10 anni. Ancora musica, ed ancora qualche incipit concettuale, questa volta però senza ospiti. Alla fine della serata Celentano esce salutando il pubblico, tra l’incalzare ed il ritmo della musica, insieme alla troupe dei suoi ballerini,  dalla porta centrale sul fondo del palco, nascosto da una nuvola di vapore di effetto, con la speranza di rivederlo presto in un altro concerto.
Angela Pensword 09/10/2012

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