martedì 30 ottobre 2012

PDL Renzi Grillo Panoramica politica

Il problema del PDL è il programma. Dicono che abbasseranno le tasse ma non viene detto da dove si prenderanno i soldi per garantire quel fantasma dei servizi che oramai sono rimasti ai cittadini. È in programma il dimezzamento dei Parlamentari? Quali sono le strategie di gestione del Paese che il Pdl vorrà approntare e con che tempi di prospettiva? Queste domande andrebbero poste ad ogni partito. Ed ogni partito dovrebbe avere la decenza di darci la risposte. Ma non vi è una mentalità dinamica nella politica nostrana, abituata a rimanere immobile nelle proprie consuetudini, nella propria inerzia e sicurezza, nei propri interessi e connivenze, nella concordata mentalità di non cantare fuori dal coro andando tutti d’accordo esprimendo quindi una mentalità priva di iniziativa strategica (a meno che questa non fosse stimolata da interessi). Da poco dopo la fine della seconda guerra mondiale (perché inizialmente invece la politica aveva dato delle buone impostazioni)  si è rimasti bloccati sotto una cappa politica, e da allora la classe politica ha iniziato a mettere le distanze dalla popolazione, perdendo una delle sue principali funzioni (ossia la gestione e lo sviluppo del Paese) e cominciando a pensare solo ai propri interessi ed a gonfiarsi i privilegi. Attualmente Renzi (PD) esprime una ventata di novità, e non solo per la giovane età, ma perché rappresenta una mentalità libera e con spirito di iniziativa, fuori dai diktat piramidali del partito, e quindi fuori dalla cappa. Probabilmente è anche per questo che non è ben visto all’interno del suo partito, ma molto ben visto dagli elettori sia di centrodestra e sia della sinistra e del centrosinistra. Renzi è un esponente di quel dinamismo politico e di una mentalità ampia e costruttiva di cui abbiamo bisogno. Certamente (e fortunatamente) vi sono nel sottobosco anche altri esponenti di tale mentalità. Un’altra forza innovativa è espressa dal Movimento 5 Stelle di Grillo. In pochi anni è diventato una forza politica dirompente, e continua a crescere nel consenso. Un voto ed un movimento di protesta (ben giustificata).. Il consenso di Grillo affonda le sue radici nella cattiva gestione e nel cattivo comportamento della classe politica. Infatti se non ci fosse motivo (causa) di protestare e di evidenziare situazioni non ci sarebbe (l’effetto) della protesta. I maggiori alleati di Grillo sono stati i partiti stessi. Ma oltre al motivo di protesta politica il Movimento 5 Stelle propone dei cambiamenti e delle tematiche importanti di impostazione e di gestione politica. Il fatto che persone nuove, i cittadini stessi, che non parlano e che non pensano politichese, si mettano a fare politica, è un fatto importante ed interessante che azzera la distanza tra la politica e la popolazione. Per certi versi con il Movimento 5 Stelle di Grillo la popolazione si è riappropriata delle istituzioni. La volontà dei cittadini di una migliore gestione del Paese da parte della classe politica è evidente, e lo si evince dagli ultimi risultati elettorali, dalle elezioni amministrative di maggio 2012 alle recenti regionali in Sicilia di fine ottobre 2012, e dall’alta percentuale di astensionismo. È sperabile che questa volontà popolare che si esprime con un voto penalizzante per i partiti classici faccia cambiare mentalità al mondo della politica. Quindi Grillo può rappresentare una spinta positiva per la politica italiana, sia per alcune delle tematiche che propone e sia perché spinge inevitabilmente i partiti classici ad evolversi positivamente per recuperare terreno.

Angela Pensword 30/10/2012

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