Il 23 Dicembre 2012 si è
svolta presso Palazzo Chigi la Conferenza Stampa di fine anno del Presidente
del Consiglio Mario Monti. Tale conferenza ha una valenza doppia in quanto oltre ad essere di fine anno
coincide con la conferenza di fine legislatura. Con garbo humor e la sua solita
ironia Monti mantiene viva l’attenzione dei giornalisti presenti in sala, e di
chi lo sta ascoltando da casa, per più di due ore. Durante la conferenza i temi
trattati sono stati tanti e tutti importanti.
Mario Monti sottolinea “l’Imparzialità” del le azioni del
proprio Governo, finalizzate solo al
bene del Paese.
Riferendosi a Berlusconi ed
alle sue mutevoli considerazioni, oltre all’apprezzamento che li lega da tempo,
Monti testimonia la propria “fatica a seguire la linearità del suo pensiero” in
un “quadro di confusione mentale”.
Difende
l’operato del governo tecnico e rivolge i propri ringraziamenti a tutti i Ministri e collaboratori,
e alle forze politiche per il sostegno ed i consigli. Un ringraziamento speciale viene rivolto al
Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Parla dell’importanza di “non distruggere ciò che con sacrificio dei
cittadini è stato fatto in questo anno”. Ciò vuole dire “non sottrarsi
alle linee guida europee”. Esse si possono non condividere in pieno, ed
egli stesso sa che ci sono delle
procedure europee che andrebbero riformate, ma questo si può fare in un
contesto europeo ed attraverso un dialogo. Dialogo che più un Paese conta e più
è possibile. Fa notare (giustamente) quanto l’Italia sia ora a livello europeo maggiormente
considerata rispetto al passato, e di quanti miglioramenti di impostazione
europea (da proseguire) avvenuti in questo anno di gestione di crisi siano
derivati da intuizioni e spunti italiani. Il prossimo governo politico dovrà proseguire
sulla strada europea di salvaguardia della Europa stessa. Non distruggere i
sacrifici degli italiani vuole dire anche “non togliere l’IMU”. Togliere
l’IMU senza prevedere una impostazione di entrate per lo Stato, o di minori
spese, che garantiscano la stessa stabilità, avrebbe
serie ripercussioni ed un effetto boomerang negativo.
Riguardo le tasse Monti si rende conto dei sacrifici che stanno sostenendo i
cittadini e di quanto sia pesante il carico fiscale. Ma tale pressione, della
quale si auspica la riduzione, potrà essere ridotta solo quando sarà possibile
farlo. Parla di tasse necessarie ma anche della necessità di stimolare la
crescita e l’economia attraverso iniziative contenute nella propria agenda
Monti.
Fa notare le innumerevoli resistenze che il governo tecnico ha
incontrato nella realizzazione (non avvenuta) dei tagli ai costi della
politica, e di come la Legge anticorruzione sia risultata molto più
leggera rispetto al pensiero originario del governo tecnico.
Nei giorni precedenti si poteva respirare nell’aria l’incognita sulla
eventuale scesa in politica di Mario Monti, attraverso una propria lista od
all’interno di uno schieramento. Tale incognita non è stata del tutto dissipata, ma in parte svelata. Monti non
vuole appartenere ad una parte politica per evitare di rimanere intrappolato
dalle logiche di partito, restrittive, bloccate nel proprio angolo ottuso di
interessi di parte, che rendono
impossibile fare un discorso più ampio. Egli fa presente anche quanto sia riduttivo
il modo di fare politica che si basa
solo sul puro scontro tra le parti politiche a scapito dei “contenuti e dei metodi di governo”. In pratica Monti propone una diversa visione
politica e stimola i politici a pensare come statisti. Al riguardo
ricorda le belle parole di De Gasperi: “il politico pensa alle prossime
elezioni, lo statista pensa per le prossime generazioni”. Questo è un concetto molto importante, che si
ricollega al vero messaggio sul futuro
che Monti lancia, maggiormente spiegato nella successiva intervista
televisiva di mezzogiorno con Lucia Annunziata.
Mario Monti non vuole
schierarsi con una parte politica, ma vuole che la politica trovi spunti di
discussione ed idee all’interno di un dialogo comune in una visuale politica
più ampia. Egli fornisce come spunto di dialogo un programma “CAMBIARE L’ITALIA RIFORMARE L’EUROPA AGENDA
PER UN IMPEGNO COMUNE”, rivolto a tutti (società compresa), che possa
essere condiviso dalle parti politiche.
In base al consenso che tale programma susciterà nelle parti politiche
Monti potrà offrire il proprio sostegno e guida a tali forze politiche come
premier di coalizione, e quindi come possibile nuovo Presidente del Consiglio.
È esplicativo il termine con
il quale Mario Monti preferisce indicare la sua prossima ed eventuale “salita
in politica”. Egli preferisce utilizzare il verbo “salire” e non il verbo
“scendere” per meglio esprimere il concetto di impegno politico ed il significato
intrinseco che attribuisce alla politica stessa, della quale auspica per il
futuro una elevazione generale.
Il concetto più importante
racchiuso nel discorso del 23/12/2012 di Monti è questo: la speranza, lo stimolo,
l’idea per una mentalità politica
migliore.
Angela Pensword 23/12/2012
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