La Conferenza Stampa del
23/12/2012 di Mario Monti di fine legislatura ha gettato nello scompiglio alcuni
partiti. Il lancio di un programma che possa essere un polo attrattivo per
diverse forze politiche e per parti di partiti classici consolidati, e per i
cittadini risucchiando di conseguenza
voti in un periodo elettorale di importante cambiamento ed esigenza per gli
elettori, non piace molto ai partiti anche se non lo danno tutti a vedere.
Il PDL risulta piccato dai commenti di Monti su Berlusconi e sui
chiarimenti a difesa dell’operato del Governo tecnico (ascoltare la verità fa
male) ed il Segretario del PDL Angelino Alfano esclude ogni collaborazione
futura od adesione alla agenda Monti. Si stacca dal PDL ed aderisce alla agenda
Monti invece Frattini. Ma potrebbe essere seguito presto da altri. Nel
frattempo Berlusconi prosegue la propria campagna elettorale, giudicando
negativamente sia la scelta di Monti e sia i contenuti del suo programma “Cambiare
l’Italia Riformare l’Europa. Agenda per un impegno comune”, distogliendo
temporaneamente la propria attenzione dal dovere salvare l’Italia dalla
sinistra, ed indirizzando i propri colpi verso un nuovo rivale.
Si staccano invece dal PD Pietro Ichino ed altri quattro
esponenti del partito. Pietro Ichino chiarisce (all’interno di un intervista
televisiva del 24/12/2012 su tgcom24) la propria decisione di appoggiare
l’agenda Monti. Tale decisione non deriva infatti da una ricerca di una
poltrona, in quanto essa era già una sicurezza internamente al PD, ma da una mancanza
di chiarezza interna al PD. Vi è una spaccatura di pensiero internamente al PD
tra moderati e meno moderati. Tale diversità non riguarda solo parti di impostazione
del programma del PD ma anche l’interpretazione ed il giudizio dato all’operato
del Governo Monti. Inoltre il fatto che
l’agenda Monti condivide spunti ed impostazioni di pensiero e di concetto di
Ichino porta inevitabilmente una grande parte del PD a trovarsi d’accordo con l’agenda
Monti, od almeno con una parte di essa. Molti punti e concetti della agenda
Monti sono propri anche del programma di Renzi. Renzi però pare non voglia
prendere una posizione contraria al PD, anche se sarebbe contraria solo per una
parte di apporto dei voti, dimostrando una minore elasticità mentale rispetto
al suo amico Pietro Ichino, ma non è detta l’ultima parola.
La LEGA NORD critica sia la scelta e sia il programma della agenda
Monti. Quindi non dice nulla di nuovo da quanto professato durante l’intero
mandato del Governo tecnico e continua a perseguire i propri obiettivi.
UDC (Pier
Ferdinando Casini) ITALIA FUTURA
(Montezemolo), da subito e da sempre sostenitori di Mario Monti, appoggiano il
programma della agenda Monti. Ad essi si aggiunge anche il Ministro per la
Cooperazione Internazionale Andrea Riccardi.
L’equilibrio e l’appoggio al
programma Monti è una dinamica che si va formando in questi giorni, e dato che
il tempo per prendere decisioni e formare le liste è molto stretto, le
decisioni si prenderanno velocemente.
Ciò che rende gradevole l’idea
del polo della agenda Monti, oltre i contenuti, è la possibilità e la mentalità
di un dialogo politico costruttivo, del quale abbiamo molto bisogno in contrapposizione
al bipolarismo distruttivo che abbiamo vissuto.
Angela Pensword 24/12/2012
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