lunedì 17 dicembre 2012

PANORAMA POLITICO PRENATALIZIO

16/12/12. La settimana scorsa è stata altalenante e carica di suspense. Del resto fino a qua si potrebbe dire niente di nuovo. Ma gli avvenimenti seguono il loro corso e si tirano tra loro, in un girotondo sempre più veloce che talvolta sfocia in confusione.
Ma del resto un sinonimo di vita è anche movimento, ed a noi non piace una vita monotona e stantia. Neanche politicamente, anche perché al riguardo siamo stati già fermi per decenni, senza che venisse detto o fatto niente di nuovo, o comunque senza che non venisse presto scordato anche da chi lo proponeva. E speriamo che anche questa volta le parole, quelle buone che ogni tanto si sentono, non facciano la stessa fine.
Ora vedremo questa settimana cosa capiterà, quali saranno i colpi di scena e le successive ripercussioni e decisioni, come sarà il moto ondoso europeo, se tornerà la febbre allo spread, e come procederanno i preparativi e le strategie preelettorali dei partiti classici e neonati.
… e che Dio ci assista.
Dopo il dissenso manifestato dal PDL il 06 ed il 07 dicembre nei confronti del Governo tecnico Mario Monti ha deciso di dare le dimissioni con conseguente accelerazione di alcuni provvedimenti e delle scadenze elettorali. La instabilità politica che si era venuta a creare e la preoccupazione estera non erano un bene né per l’Italia e né per l’Europa. L’aria politica preelettorale che si respira in Italia è costruttiva e veloce, mutevole anche negli scenari interni ai partiti. A questo si aggiunge la suspense su ciò che farà Monti riguardo una sua diretta scesa in campo politico. Discesa che sarebbe non priva di peso.
LA LEGA NORD: non ha intenzione di appoggiare un’alleanza con Monti. Non appoggerà quindi neanche il Pdl se esso, come annunciato da Berlusconi, sosterrà la candidatura di un Monti che unisce i moderati. Ma al tempo stesso la Lega vedrebbe bene alla Presidenza del Consiglio Angelino Alfano. Ovviamente escludendo sempre la candidatura di Monti. Ciò che in realtà vuole la Lega Nord è la EuroRegione Nord (11/12/12 tgcom24). Quindi la Lega non è contraria alla permanenza in Europa, ma è semplicemente contraria alla permanenza in Italia. Senza entrare nel merito di tali motivazioni leghiste (che possono essere anche giustificabili e comprensibili), la domanda da porsi è un'altra: ci si può alleare con una forza politica che ha per finalità quella di estraniarsi dal resto del Paese e che ragiona solo per se stessa e per la Padania?
IL PDL nella propria girandola di idee e contraddizioni, di annunci e smentite, dopo avere (da tempo) disorientato i propri elettori, vede perplessi anche diversi esponenti interni. La non condivisione di impostazioni e strategie potrebbe portare a scissioni interne al Pdl. Meloni e Crosetto, persone costanti, concrete e serie, all’interno del Convegno “Le primarie delle idee” svoltosi il 16/12/12 rendono chiare le proprie idee. Sono contrari alla politica di Monti e non vedono favorevolmente il ritorno in campo di Berlusconi. Chiedono al partito chiarezza ed un cambio positivo e fanno intuire che potrebbero costruire una propria corrente o partito. (tgcom24).
Ma perché, dopo avere di fatto bocciato nei primi giorni di dicembre l’operato del Governo tecnico dando inizio ad una crisi che ha portato Monti a dare le dimissioni, ora Berlusconi appoggerebbe volentieri la candidatura di Monti esortandolo ad unire tutti i moderati? Il Pdl dà nuovamente fiducia a Mario Monti? Il Pdl pensa che Monti smonterebbe ciò che il suo governo ha fatto finora, imu compresa?Oppure pensa che sia gestibile politicamente? Probabilmente è un puro calcolo politico. La figura di Mario Monti (nonostante le tasse) gode di consenso e potrebbe sul serio riunire tutti i moderati (quello che dovrebbe fare Renzi). E chi sale sulla zattera non affonda. Ma certamente c’è anche una ammirazione e condivisione per una figura della statura di Mario Monti. Bisogna vedere cosa vorrà fare Monti ed in che maniera e forma vorrà diventare politico e non più tecnico. Quale programma vorrà eventualmente proporre e quali alleanze prevede.
IL PD è la prima volta che ha i numeri per governare il Paese. E per costanza e comportamento se lo meriterebbe pure (opinione personale). Ma la governabilità è un’altra cosa. Bersani in questi giorni ha resa nota, successivamente ad una eventuale vittoria, l’intenzione di aprire verso il centro. Questo è un fatto di per sé positivo. Probabilmente si riferisce ad un dialogo costruttivo. Ma Casini e Vendola sono agli antipodi e non vedo come possano esserci dei punti in comune. Il PD rischia come tutti i grandi di essere ostaggio di un piccolo. Riguardo la eventuale scesa in campo di Monti è opinione del PD che essa sia fuori luogo (certamente non conveniente). Bersani ha una posizione più morbida, si dice non preoccupato delle decisioni di Monti, ed attende di conoscerle.
IL M5S continua nel suo percorso politico, con proposte, proteste, persone nuove nella politica, beghe interne, ed una veloce corsa per potersi presentare alle prossime elezioni politiche. Le potenzialità di risultato elettorale sono molte.
L’IDV cerca di leccarsi le ferite e di recuperare charme e terreno. Il 15/12/12 Di Pietro espone idee costruttive di rilancio del partito. Predispone le primarie on-line aprendo la porta a chiunque voglia partecipare con la propria candidatura dopo la selezione di un curriculum e di una lettera motivazionale. Fa mea culpa su alcune situazioni. Parla di rinnovamento del simbolo. Continua ad essere schierato contro la politica di Monti e non vede possibili alleanze con i moderati di centro.
RENZI in tutto questo marasma tace. Rimane fedele a Bersani ed al PD e non pensa a formare un proprio partito di sinistra. Dà però una chiara risposta negativa a Berlusconi. Berlusconi ha fatto intendere che per Renzi la porta era aperta (Renzi è un bocconcino succulento per tutti, ma indigesto a qualcuno).
Ciò che si dovrà evitare in politica in futuro è l’inutile e fazioso astio contrapposto, semplicemente distruttivo ed obsoleto, che non contempla il dialogo nel rispetto della propria ed altrui diversità, ma contempla solo gli interessi di parte e personali in una visione ottusa della realtà.
Importanza di stabilità politica e di continuità con il passato. Monti è una figura molto importante a livello italiano ed europeo, per il ruolo che ha rivestito in Italia ed in Europa nella gestione della crisi economica che ha colpito e che sta ancora colpendo l’occidente. Monti è la figura più indicata per fare il filo d’unione tra lo scenario politico attuale ed il prossimo. Questo non vuole dire che debba per forza nuovamente essere Presidente del Consiglio, ma che dovrà necessariamente rivestire un ruolo di rilievo ed importante a livello italiano e di relazione europea. Ad esempio Ministro degli Esteri, Ministro dell’economia, od il Quirinale. Se decidesse di entrare direttamente nella competizione politica per la prossima legislatura, come è probabile che sia (e ce lo svelerà nei prossimi giorni), potrebbe essere nuovamente Presidente del Consiglio.
Monti sarà appoggiato da Casini, Montezemolo, una parte del Pdl, e da chi crede nel suo programma e nella sua figura politica.
La verità dei programmi politici elettorali. I programmi politici saranno la vera prova della verità dei partiti. È delle intenzioni e dei contenuti di tali programmi che i partiti devono parlare in campagna elettorale, e non focalizzarsi sui gossip politici, sul toto-elettorale, o sul tormentone di cosa farà Monti o un’altra parte politica. L’importante è che queste intenzioni non siano solo specchietti per le allodole (volatile diurno), o meglio per gli allocchi (rapace notturno), ma che si traducano in realtà e che ci sia effettivamente nello scenario politico la presenza di una maggiore maturità politica comune a tutti.
Angela Pensword 16/12/12


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