domenica 3 febbraio 2013

ELEZIONI. PROPOSTA SHOCK DI BERLUSCONI: ABOLIRE L’IMU E RESTITUIRE QUELLA DEL 2012

(Con notizie di questo genere non può che essere un divertimento scrivere articoli ... ).

Berlusconi in sede di campagna elettorale propone l’abolizione dell’imu e la restituzione di tale tassa relativamente al 2012. È una favola? Peggio! È fantascienza pura frutto di un pensiero appartenente ad un altro pianeta. Sarebbe certamente bello potere fare una cosa del genere, ma non senza avere prima fatto altre cose. All’interno di un programma (bisogna dire pure buono comprendente una seria riduzione dei costi della politica e del numero dei parlamentari), per recuperare le risorse necessarie a tale proposta sull'imu il Pdl prospetta due soluzioni congiunte: il recupero della evasione fiscale sui capitali occultati in Svizzera dai grandi evasori, e l’aumento delle accise sui giochi. Su questi punti bisogna fare delle considerazioni obiettive.
1)      Nei mesi scorsi la trattativa con la Svizzera è sempre andata avanti, ma è anche sempre caduta prima di raggiungere un’intesa. Cosa ci fa presumere che tale accordo si farà immediatamente?
2)      Il gioco dovrebbe essere contrastato in un Stato che si può definire civile, e non incentivato come invece sta accadendo da diversi anni a questa parte (siamo bombardati da lotterie, gratta e vinci, poker on-line, e company). È anche vero che le accise possono essere un deterrente perché aumentano il costo di un prodotto. Ma chi è assuefatto al gioco, e tale necessità viene ora assimilata ad una malattia, non viene certo dissuaso dalle accise. Inoltre in questo periodo di crisi la popolazione spesso si rifugia nel gioco sperando in un guadagno facile piovuto dall’alto. Insomma anche in questo caso sarebbero i più deboli a pagare. Le entrate derivanti dal gioco sono per lo Stato una sempre maggiore fonte di entrata dalla quale recuperare soldi male spesi da altre parti. È anche vero che è meglio tassare le attività voluttuarie come il gioco rispetto a beni primari.
3)      Servono modifiche di impostazione strutturale come la riduzione dei costi della politica e gli incentivi al lavoro tramite gli sgravi fiscali. Questi provvedimenti sono presenti all’interno del programma del Pdl, ed anche fortunatamente nel programma di altri partiti. La riduzione dei costi della politica dovrà avere carattere prioritario su tutte le altre iniziative del prossimo governo. Solo dopo si potrà fare tutto il resto (abolizione dell’imu compresa). Il fatto che i partiti abbiano avuto mesi per varare provvedimenti in tale senso e che non lo abbiano fatto non ci fa ben sperare per il futuro, promesse elettorali a parte. Del resto è difficile che un cavallo si voglia imbrigliare da solo. (Anche se nei mesi scorsi è stato trovato insperabilmente l’accordo per il dimezzamento del sovvenzionamento ai partiti).  
4)      In ambito europeo è importante che l’Italia continui a garantire il risanamento del bilancio e quella affidabilità necessaria alla stabilità della Europa stessa. Quindi la questione dei conti è importante. Ed è altrettanto importante stimolare il lavoro con lo sgravio fiscale, garantire e migliorare (bisognerebbe farlo) i servizi ai cittadini, e abbassare le altre tasse.  Come si può conciliare la restituzione dell’imu 2012 con le minori entrate dello Stato volte all’investimento?  
In una situazione politica come quella attuale nessuna forza politica avrà la maggioranza assoluta. Quindi saranno inevitabili alleanze successive e collaborazione. Collaborazione che non è comunque contraria all’essenza stessa di politica e di governo. Basta ricordare l’ostruzionismo distruttivo dei precedenti governi e l’astio a priori tra le parti finalizzato allo scontro di potere per capire quanto sia stato utilizzato male il concetto di democrazia. La democrazia non è solo la giusta possibilità di rappresentanza delle diverse parti, ma anche la capacità di dialogo fra di esse. Dialogo che presuppone una mentalità politica più elevata rispetto al passato. Mentalità di collaborazione alla quale dovremmo essere allenati dopo un anno di governo tecnico nel quale le parti non si scannavano ma erano costrette ad interagire all’interno di un dialogo finalizzato al bene del Pese. La probabile assenza di una maggioranza assoluta  potrebbe essere vista sotto un’ottica ottimistica e non come un fattore necessariamente destabilizzante. Anche il bipolarismo non è risultato gestibile. Il bipolarismo ha limiti e difetti: non è un sistema pienamente democratico, tende a creare vincoli di alleanze e ad appiattire le diversità internamente allo schieramento, porta inevitabilmente all’acutizzarsi dello scontro tra i due blocchi anche perché generalmente vi è la prepotenza di uno sull’altro e l’ostruzionismo dell’altro sull’uno, ed inoltre grazie al premio di maggioranza non è la espressione precisa proporzionale della volontà popolare. Tutto questo per garantire una governabilità per sopperire a delle deficienze umane. Se il bipolarismo ha fallito in passato è proprio per la mancanza di dialogo tra le parti.   
Bisogna fare un’altra considerazione: se i programmi di tutti i partiti sono buoni (diamolo per scontato) e tutti vogliono diminuire i costi della casta politica, diminuire il numero dei parlamentari e (perché no?) equiparare i loro stipendi a quelli dei loro colleghi europei, allora non ci dovrebbero essere problemi a  votare immediatamente provvedimenti in tale senso. O si troverà come scusa quella di non essere maggioranza?

Angela Pensword 03/02/2012  

Nessun commento:

Posta un commento