martedì 26 febbraio 2013

RISULTATO ELEZIONI POLITICHE DI FEBBRAIO 2013


Il 25 febbraio 2013 si sono concluse le votazioni politiche per la prossima XVII legislatura. Il risultato che esce fuori dagli scrutini è in parte quello previsto ed in parte inaspettato.
Nel PDL Berlusconi ha fatto un vero miracolo. Con una campagna elettorale effervescente egli è riuscito a riesumare il Pdl dalla tomba.
Monti esce ridimensionato dalle urne, raggiungendo circa il 10% alla Camera e circa un 8% al Senato. Tale risultato dipende dal fatto che la Lista Civica di Monti sin da pochi giorni dopo la sua nascita non ha avuto il seguito sia politico e sia civile sperato. Monti inoltre risulta penalizzato come elettorato sia dalla politica recessiva delle tasse (senza entrare nel merito della necessità di attuarla) e sia da una campagna elettorale non particolarmente brillante. L’auspicio iniziale di formare un grande centro od un’alternativa politica che spezzasse il bipolarismo non è riuscito alla Lista Civica. Al contrario la creazione di una forte forza alternativa è riuscita al M5S. Casini (UDC) commentando le proiezioni (Tgcom24 ore 18.20) fa un bel discorso, equilibrato ed obiettivo, ed augura un buon lavoro al M5S a favore degli italiani.
Il PD con il centrosinistra non ottengono il risultato sperato, pur raggiungendo circa il 30% alla Camera ed il 31,64% al Senato. Le previsioni erano diverse, soprattutto poche settimane fa quando il Pdl era praticamente morto, e quindi quando anche all’interno di un bipolarismo non vi era in pratica un avversario. Il Pdl invece ha rimontato. In più M5S ha ottenuto un ottimo risultato. Il PD per voce di Alessandra Moretti (Tgcom24) ha evidenziato che su obiettivi comuni, come la riforma elettorale, è probabile trovare un punto di incontro con il M5S (buona notizia). Le attese sono state disattese. L’errore di Bersani è stato quello di bloccare Renzi e di non agevolarlo nella formazione di un proprio polo politico da far entrare poi nella coalizione di centrosinistra. Renzi avrebbe calamitato molti voti sia dal centrodestra e sia dal movimento di Grillo, avvantaggiando la coalizione di centrosinistra se ne avesse fatto parte. Ma avrebbe calamitato anche voti dal PD, e Renzi non è una persona gestibile (almeno penavo). Forse è apparsa più pericolosa la gestione di un Renzi autonomo che di un Pdl morto.
Lo scenario politico evidenzia una probabile ingovernabilità. Ma tale ingovernabilità potrebbe essere solo una scusa per non fare le riforme prioritarie necessarie, come la riduzione dei costi della politica, la riforma elettorale, una legge sul conflitto di interesse, e le importanti strategie di impostazione agricola ed energetica. Tali  dovrebbero esse punti comuni di tutti. Infatti tali punti sono stati propagandati da tutti i partiti in campagna elettorale, quindi non si vede il perché, anche se provenienti da forze diverse, tali obiettivi non vengano raggiunti. M5S ha già fatto sapere che i suoi rappresentanti parlamentari si auto ridurranno lo stipendio (come hanno già fatto in Sicilia). Non vi sono scuse quindi per il non raggiungimento di obiettivi migliorativi di gestione da parte delle altre parti politiche (che in passato hanno sempre trovato scuse per non attuarle).
Le forze politiche classiche si trovano a dovere interloquire con una nuova forza di espressione popolare. Tale forza metterà in discussione i classici equilibri consolidati di connivenza economica e finanziaria tra politica e società elettorale. E questo è senza dubbio un bene. Con il M5S la società comune si è riappropriata delle istituzioni. Un passo importante è stato fatto con l’ingresso in Parlamento. Ma ora viene la operatività parlamentare. Su questo scoglio i grillini dovranno dimostrare la loro bravura, dato che avranno a che fare con dei vecchi squali navigati. I prossimi mesi ci mostreranno l’operatività dei vari orientamenti politici parlamentari, e noi potremmo regolarci ulteriormente nelle prossime elezioni. I cittadini, infatti, siano comuni o già di parte, devono imparare dall’immediato futuro a seguire maggiormente la politica e l’operato dei rappresentati nel Parlamento. Questo è un cambiamento di mentalità che la crisi ci dovrebbe avere insegnato. (Delegare senza controllo è stata una fiducia mal riposta).
Durante le proiezioni Cicchitto del PDL ha affermato (Tgcom24 ore 19.35) che “il problema di Grillo è un problema grosso quanto una casa”. Non gli viene il dubbio che il problema siano gli altri, Pdl compreso? Partire già con un pregiudizio di problema non presuppone un buon inizio di dialogo, dialogo che è espressione di maturità politica e di democrazia, da parte di tutti.
M5S ha ottenuto un ottimo risultato e si attesta come primo partito in Italia. Raggiunge circa il 24% al Senato e circa il 25,50% alla Camera. Il commento a caldo di un giovane grillino neodeputato, durante le proiezioni, oltre alla soddisfazione evidenzia la possibilità e la volontà di un obiettivo dialogo con le altre forze politiche sugli obiettivi in comune, augurandosi lo stesso reciproco confronto. È molto bello anche il commento di Marta Grande (Tgcom24 ore 21.30) neodeputata M5S di 25 anni la quale ha evidenziato una maturità politica superiore rispetto alle attuali concezioni sulla questione della governabilità.
Il movimento di Ingroia Rivoluzione Civile non raggiunge la soglia di sbarramento E quindi non entrerà come rappresentanza in Parlamento. Nel commento al risultato Ingroia (Tgcom24) accusa la politica elettorale del centrosinistra, e come propria scusante evidenzia la giovane età del movimento.
Infine c’è da porsi una importante domanda:
Ma è la maggioranza assoluta che garantisce la governabilità? O potrebbe essere anche la capacità di dialogo tra le varie forze, espressione di maturità politica e di democrazia?. Personalmente penso che la maggioranza assoluta ed il bipolarismo rappresentino solo una prepotenza assoluta per come è stata gestita da entrambe le parti tra maggioranza ed opposizione, e che la vera espressione democratica della volontà popolare sia il proporzionale puro nel quale siano escluse le coalizioni precostituite e nel quale le alleanze si formino di volta in volta in base all’argomento della votazione. Questa è la vera democrazia. Ma la mentalità politica e civile non è abituata a tale maturità. Chissà che la classe politica non ci sorprenda in questa XVII legislatura, con buon senso e maturità, dimostrando governabilità anche senza bipolarismo.
Copyright © AngelaPensword
Angela Pensword 26/02/2013 

Nessun commento:

Posta un commento