Il 25 febbraio 2013 si sono
concluse le votazioni politiche per la prossima XVII legislatura. Il risultato
che esce fuori dagli scrutini è in parte quello previsto ed in parte
inaspettato.
Nel PDL Berlusconi ha fatto un vero miracolo. Con una campagna
elettorale effervescente egli è riuscito a riesumare il Pdl dalla tomba.
Monti esce
ridimensionato dalle urne, raggiungendo circa il 10% alla Camera e circa un 8% al
Senato. Tale risultato dipende dal fatto che la Lista Civica di Monti sin da
pochi giorni dopo la sua nascita non ha avuto il seguito sia politico e sia
civile sperato. Monti inoltre risulta penalizzato come elettorato sia dalla
politica recessiva delle tasse (senza entrare nel merito della necessità di
attuarla) e sia da una campagna elettorale non particolarmente brillante. L’auspicio
iniziale di formare un grande centro od un’alternativa politica che spezzasse
il bipolarismo non è riuscito alla Lista Civica. Al contrario la creazione di
una forte forza alternativa è riuscita al M5S. Casini (UDC) commentando le
proiezioni (Tgcom24 ore 18.20) fa un bel discorso, equilibrato ed obiettivo, ed
augura un buon lavoro al M5S a favore degli italiani.
Il PD con il centrosinistra non ottengono il risultato sperato, pur
raggiungendo circa il 30% alla Camera ed il 31,64% al Senato. Le previsioni
erano diverse, soprattutto poche settimane fa quando il Pdl era praticamente
morto, e quindi quando anche all’interno di un bipolarismo non vi era in
pratica un avversario. Il Pdl invece ha rimontato. In più M5S ha ottenuto un
ottimo risultato. Il PD per voce di Alessandra Moretti (Tgcom24) ha evidenziato
che su obiettivi comuni, come la riforma elettorale, è probabile trovare un
punto di incontro con il M5S (buona notizia). Le attese sono state disattese. L’errore
di Bersani è stato quello di bloccare Renzi e di non agevolarlo nella
formazione di un proprio polo politico da far entrare poi nella coalizione di
centrosinistra. Renzi avrebbe calamitato molti voti sia dal centrodestra e sia dal
movimento di Grillo, avvantaggiando la coalizione di centrosinistra se ne
avesse fatto parte. Ma avrebbe calamitato anche voti dal PD, e Renzi non è una
persona gestibile (almeno penavo). Forse è apparsa più pericolosa la gestione
di un Renzi autonomo che di un Pdl morto.
Lo scenario politico evidenzia
una probabile ingovernabilità. Ma tale ingovernabilità potrebbe essere
solo una scusa per non fare le riforme prioritarie necessarie, come la
riduzione dei costi della politica, la riforma elettorale, una legge sul
conflitto di interesse, e le importanti strategie di impostazione agricola ed
energetica. Tali dovrebbero esse punti
comuni di tutti. Infatti tali punti sono stati propagandati da tutti i partiti
in campagna elettorale, quindi non si vede il perché, anche se provenienti da
forze diverse, tali obiettivi non vengano raggiunti. M5S ha già fatto sapere che i suoi rappresentanti parlamentari si
auto ridurranno lo stipendio (come hanno già fatto in Sicilia). Non vi sono
scuse quindi per il non raggiungimento di obiettivi migliorativi di gestione da
parte delle altre parti politiche (che in passato hanno sempre trovato scuse
per non attuarle).
Le forze politiche classiche
si trovano a dovere interloquire con una nuova forza di espressione popolare.
Tale forza metterà in discussione i classici equilibri consolidati di connivenza
economica e finanziaria tra politica e società elettorale. E questo è senza
dubbio un bene. Con il M5S la società
comune si è riappropriata delle istituzioni. Un passo importante è stato
fatto con l’ingresso in Parlamento. Ma ora viene la operatività parlamentare.
Su questo scoglio i grillini dovranno dimostrare la loro bravura, dato che avranno
a che fare con dei vecchi squali navigati. I prossimi mesi ci mostreranno l’operatività
dei vari orientamenti politici parlamentari, e noi potremmo regolarci
ulteriormente nelle prossime elezioni. I cittadini, infatti, siano comuni o già
di parte, devono imparare dall’immediato futuro a seguire maggiormente la
politica e l’operato dei rappresentati nel Parlamento. Questo è un cambiamento
di mentalità che la crisi ci dovrebbe avere insegnato. (Delegare senza
controllo è stata una fiducia mal riposta).
Durante le proiezioni Cicchitto
del PDL ha affermato (Tgcom24 ore 19.35) che “il problema di Grillo è un
problema grosso quanto una casa”. Non gli viene il dubbio che il problema siano
gli altri, Pdl compreso? Partire già con un pregiudizio di problema non
presuppone un buon inizio di dialogo, dialogo che è espressione di maturità politica
e di democrazia, da parte di tutti.
M5S ha
ottenuto un ottimo risultato e si attesta come primo partito in Italia.
Raggiunge circa il 24% al Senato e circa il 25,50% alla Camera. Il commento a
caldo di un giovane grillino neodeputato, durante le proiezioni, oltre alla
soddisfazione evidenzia la possibilità e la volontà di un obiettivo dialogo con
le altre forze politiche sugli obiettivi in comune, augurandosi lo stesso
reciproco confronto. È molto bello anche il commento di Marta Grande (Tgcom24
ore 21.30) neodeputata M5S di 25 anni la quale ha evidenziato una maturità politica
superiore rispetto alle attuali concezioni sulla questione della governabilità.
Il movimento di Ingroia Rivoluzione Civile non raggiunge la
soglia di sbarramento E quindi non entrerà come rappresentanza in Parlamento. Nel
commento al risultato Ingroia (Tgcom24) accusa la politica elettorale
del centrosinistra, e come propria scusante evidenzia la giovane età del
movimento.
Infine c’è da porsi una
importante domanda:
Ma è la maggioranza assoluta
che garantisce la governabilità? O potrebbe essere anche la
capacità di dialogo tra le varie forze, espressione di maturità politica e di
democrazia?. Personalmente penso che la maggioranza assoluta ed il bipolarismo
rappresentino solo una prepotenza assoluta per come è stata gestita da entrambe
le parti tra maggioranza ed opposizione, e che la vera espressione democratica
della volontà popolare sia il proporzionale puro nel quale siano escluse le
coalizioni precostituite e nel quale le alleanze si formino di volta in volta
in base all’argomento della votazione. Questa è la vera democrazia. Ma la
mentalità politica e civile non è abituata a tale maturità. Chissà che la
classe politica non ci sorprenda in questa XVII legislatura, con buon senso e
maturità, dimostrando governabilità anche senza bipolarismo.
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Angela Pensword 26/02/2013
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