martedì 2 luglio 2013

Il Sentimento del collettivo

Il sentimento del collettivo è sapere che se si danneggia qualche cosa, sia esso un servizio, un bene comune od un bene privato, si danneggia qualche cosa anche per noi. Il sentimento del collettivo non si esprime solo in un rispetto verso i beni materiali, ma anche nel rispetto verso il prossimo.
Abbiamo espressioni negative sociali di danneggiamenti a beni culturali come statue ed opere d’arte, a beni materiali comuni come una panchina in un metrò, alle ruote bucate di una macchina (che è un bene privato), ai servizi attraverso la loro cattiva gestione a danno della collettività. La mancanza di rispetto verso il prossimo è un danno collettivo perché è un danno che può riguardare chiunque. Abbiamo azioni criminali più o meno deleterie, danni psicologici alle persone attraverso episodi di bullismo (espressione di stupidità e di mancanza di evoluzione civile dell’uomo in giovane età), e poi ancora casi di mancanza di rispetto verso persone ed animali con atteggiamenti di crudeltà gratuita, atteggiamenti sociopatici (bisogna analizzare se derivano da problemi mentali o culturali), stalking (finalmente riconosciuto come reato ma ancora non effettivamente punito), danni ecologici ed ambientali che testimoniano una totale mancanza di sensibilità nei confronti dell’interesse ambientale a favore di puro interesse personale ed economico.
Riguardo i  danni ambientali voglio fare un approfondimento in quanto ci sono casi nei quali essi non rimangono circoscritti all’interno di una semplice società (cosa comunque da evitare) ma che invadono e riguardano anche il resto del mondo. Bisogna riflettere sul fatto che tutta la Terra, come tutto l’ecosistema, è un bene comune, e che un danno ambientale fatto in un luogo del pianeta ha ripercussioni dovunque e riguarda tutti. Si tratta di disastri ambientali notevoli causati da Paesi emergenti che male sanno gestire il loro progresso, da ottusità e criminalità individuale e collettiva, da Holding e s.p.a. che ragionano solo su basi economiche e non anche su valori più ampi e civili (bisogna ricordare che qualunque s.p.a. e qualunque istituzione all’interno di una società è gestita da persone, e quindi dall’individuo). Ma anche la piccola discarica abusiva, o gettare la batteria della macchina sul ciglio della strada o nel mare da parte di un singolo individuo ha la sua conseguenza negativa. Tutti danni, sia quelli ambientali e sia quelli esposti precedentemente, causati quando l’uomo usa prima le mani e poi la testa. E quindi si ritorna ad un concetto e ad una verità fondamentale, che per migliorare la società ed il mondo bisogna prima migliorare l’uomo.
Danneggiare una statua od una panchina della metropolitana costituisce un danno a tutta la collettività. Il risultato è un’opera d’arte danneggiata ed una persona anziana o semplicemente stanca che non avrà più un posto per sedersi. Ma un atteggiamento distruttivo di questo genere sui beni materiali esprime in realtà un malessere interno dell’individuo che li compie ed una grande dose di stupidità. Forse nessuno gli ha insegnato che ci sono determinati valori da rispettare e nessuno gli ha sviluppato una sensibilità positiva. Ecco che un gruppo di ragazzi convinti di divertirsi e di esprimere qualche cosa di intelligente si comportano peggio di un branco di scimmie (a proposito di evoluzione!). Qualche cosa esprimono: maleducazione, stupidità, mancanza di valori, mancanza di rispetto per i beni comuni, mancanza della consapevolezza che danneggiano anche loro anche se non gli interessa l’arte e non hanno (per ora) bisogno di sedersi, mancanza di rispetto per gli altri, mancanza del senso di appartenenza ad una società. Ma a che tipo di società vogliono appartenere? Forse non si pongono il problema (… fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtude e conoscenza). Chi è che ha insegnato a questi ragazzi a comportarsi così? La famiglia? La scuola? La società stessa? O è meglio dire non insegnato?
La classe politica non può continuare a non portare soluzioni alle problematiche che derivano da un cattivo comportamento umano. Qualunque cervello pensante sa che per risolvere un problema non bisogna agire sull’effetto ma sulla causa. Uno Stato dovrebbe avere tra le sue funzioni anche quella di migliorare l’individuo per avere una società migliore (e qua si ritorna all’importanza della istruzione). Ciò corrisponderebbe ad una visione lungimirante nella gestione della società. Ma non basta solo l’istruzione. In una società è importante anche la sicurezza sociale, quindi un sistema di ordine pubblico che riesca a tutelare i cittadini, e la certezza della pena.
Purtroppo di cretini, nonostante l’insegnamento corretto ricevuto, ce ne saranno sempre. E questo è comunque un deficit evolutivo genetico. Una cultura ed una educazione migliore, una istruzione al comportamento sociale, può comunque ridurre notevolmente l’espressione di stupidità, maleducazione, ed insensibilità collettiva, con un conseguente e sperato miglioramento della società.
Fortunatamente all’interno della società esistono molte realtà ed espressioni positive, persone dotate di serietà e sensibilità, che per conseguenza portano ed esprimono un vantaggio collettivo. Dovrebbero essere solo di più. Il problema è che andando avanti così, e senza una istruzione collettiva che miri a migliorare l’individuo all’interno della società, tali brave persone sono esemplari in via di estinzione, od esemplari che possono contare solo su doti innate e sulla cultura ed educazione familiare.
Angela Pensword 02/07/2013

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