lunedì 12 agosto 2013

IL DEBITO PUBBLICO E LA SUA IRREVERSIBILE SPIRALE ASCENDENTE

Il debito pubblico italiano ha raggiunto quota 2.075,1 miliardi di euro. Purtroppo il debito continua a salire imbrigliato in una spirale ascendente che lo rende carico come una bottiglia di spumante. Il problema del debito è stata la sua gestione negli scorsi decenni, o meglio la gestione del Paese e gli sprechi immensi che ci sono stati nel gestire il denaro pubblico, perso in rivoli sotterranei, in opere iniziate e mai finite, e nella assenza di investimenti realmente lungimiranti, nella mancanza di una effettiva strategia agricola ed energetica valida. Fortunatamente (altro effetto positivo della crisi, dato che l’uomo migliora solo quando è necessario) la mentalità politica di gestione del Paese sta cambiando al riguardo, e di conseguenza anche la gestione del debito pubblico dovrebbe avere un’altra impronta. Ma oramai il livello del debito è tale che gli interessi negativi su di un importo così alto mangiano e mangeranno qualunque beneficio apportato da una gestione migliore. Pare che quindi in futuro, anche se in Europa nessuno lo vuole ammettere e contemplare (troppi interessi finanziari in ballo), una lucida soluzione potrebbe essere quella di abbattere complessivamente e reciprocamente una percentuale del debito pubblico degli Stati riportandolo in un ambito normale e salutare. Ma è ovvio chiarire una cosa prima, ai futuri governanti (ed anche a chi pensa che uscire dall’euro ed annullare il debito sia la soluzione): a nulla varrà l’abbattimento del debito (o l’assurda uscita dall’euro), se da questo preciso istante non ci sarà un nuovo modo di fare e di intendere la politica ed una visione strategica più lungimirante, una nuova mentalità nella gestione politica nazionale. Sarebbe assurdo dare “la grazia” a qualcuno che appena uscito di galera continuerà a delinquere!   
Angela Pensword 12/08/2013  

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