mercoledì 28 agosto 2013

L’immobilismo della classe politica e la sua mancanza di spina dorsale degli ultimi quaranta anni

Ciò che ha caratterizzato la classe politica negli ultimi decenni è stato l’immobilismo. Immobilismo nell’affrontare per tempo delle problematiche, immobilismo quindi nel pianificarne le soluzioni. Ciò corrisponde ad una totale mancanza di lungimiranza. Se tale miopia derivi da una incapacità congenita di sapere vedere le cose e programmarle nel giusto modo, o se derivi da una mentalità vorace ed immediata di tornaconto elettorale, che corrisponde alla mentalità vorace ed immediata espressa dall’economia contemporanea (con i relativi danni ambientali che ha causato), non si sa. Probabilmente da entrambe. Ma in un sistema di mal comune mezzo gaudio, in un sistema nel quale chi osa pensare con la propria testa e bene va in realtà contro il gruppo (a questo punto è il gruppo ad essere sbagliato), in un sistema arenato nelle proprie lentezze e consuetudini di favoritismi e tornaconti, non era possibili il contrario. E la barca continuava ad andare, sospinta dal vento della ricrescita post bellica della seconda guerra mondiale, quando era tutto da ricostruire, e successivamente dalla spinta precedente. Ma i valori? I propositi? Le strategie? La mentalità? Così l’Italia si è man mano afflosciata su se stessa, per mancanza di spina dorsale, e per mancanza proprio di scheletro capace di sostenerla e di renderla forte nei confronti del mondo e della crisi. Cosa è stato fatto in questi anni per salvaguardare e sviluppare maggiormente l’agricoltura nazionale?  Tale settore è regredito e non è stato capace (non per colpa sua) di stare al passo con i tempi e con la concorrenza estera. Così ora siamo sommersi di prodotti che provengono dai posti più svariati, e che spesso non hanno nemmeno la stessa qualità dei nostri prodotti nazionali, perché dove sono prodotti la regolamentazione alimentare è molto più blanda. Come si chiama questo? Autodistruzione! Autodistruzione nazionale ed economica (vedi articolo Strategia politica  ). E lo stesso discorso è stato fatto per i costi dei carburanti, gonfiati per anni da tasse che servivano a sovvenzionare spese politiche inutili di pari passo ad una sempre minore erogazione dei servizi. Costo dei carburanti alto che ha poi influito negativamente nei costi di produzione, e quindi nella economia nazionale, e doppiamente nelle tasche dei cittadini. Le troppe tasse, senza un effettiva corrispondenza dei servizi, testimoniano una incapacità di gestione del Paese. Mancanza di strategia negli anni anche nella effettiva ricerca e sviluppo delle energie alternative ecologiche. Settore sì sviluppato negli ultimi anni, ma solo di facciata negli anni precedenti. Tale settore è stato però boicottato più da una volontà economica che da una volontà politica. Per non parlare della connivenza tra la politica e gli altri settori della società, da quello finanziario, alle lobby, fino a quello più o meno lecito. La finanza dovrebbe essere circoscritta a fare la finanza. Le banche dovrebbero ricominciare a svolgere il loro ruolo di banche. Le lobby dovrebbero essere meno ascoltate a favore di una gestione politica che vada più a favore del collettivo. Ed il lecito ed il non lecito dovrebbero rimanere nei propri ambiti. Ma di tutto questo, nella politica, hanno colpa anche gli elettori. Il voto a cascata, che come pecore ci fa votare una indicazione calata dall’alto, è stato una delle principali cause di cattivi politici in azione. Indicazione che si seguiva o perché si faceva parte di una corrente, o per andare contro qualche altra corrente, o per tornaconto personale, o perché ci si fidava di chi in buona fede di dava una errata indicazione, avvantaggiando persone che facevano parte di un sistema basato su queste dinamiche che a loro volta favorivano interessi. Casi di migliaia di voti a personaggi che poi si sono rivelate persone scorrette, anche nel caso delle preferenze non sono mancati in questi anni. E ciò ci dovrebbe fare riflettere.
Ma ora la coscienza degli elettori è più sviluppata. Almeno di quella parte della popolazione scottata dalla crisi che ha dovuto aprire gli occhi su dinamiche che non vedeva e che ora chiede il conto alla classe politica. Questo è uno dei lati positivi della crisi economica (poi tramutatasi anche in crisi politica) che ci ha investito. Ha fatto aprire gli occhi alla popolazione e sta costringendo i politici a considerare diversamente il modo di fare politica. Ora sta alla popolazione non perdere quello spirito critico acquisito in questi mesi, e seguire sempre da vicino la gestione politica. Forse avere una popolazione priva di spirito critico (e l’istruzione non ha fatto passi in avanti per svilupparlo) serviva e serve proprio a questo, ad avere un gregge di pecore da indirizzare invece che qualche esemplare di tigre pensante. Mi auguro che la popolazione non smetta più di avere spirito critico e di stare con il fiato sul collo ai politici. I politici sono messi là per lavorare per il collettivo, per la Nazione, per la popolazione, per il Paese, e si spera in modo democratico e nel rispetto reciproco. Troppo spesso l’elettorato stesso confonde il dialogo con l’inciucio, pretendendo dai propri rappresentati solo una contrapposizione verso l’altra parte. È una mentalità che deve cambiare sia nella classe politica che nella popolazione. La contrapposizione ottusa e sterile (ma per i loro interessi gli accordi sono sempre stati trovati) deve lasciare il posto al dialogo costruttivo. Opinioni diverse sì, ideali diversi sì, ostruzionismo no. Spero in un Parlamento che attui nelle proprie individualità comportamenti migliori (e non il peculato), e che riesca nel suo insieme a dialogare ed a costruire un Paese migliore (utopia nell’utopia!).
Insomma, forse ci vorrebbe una scuola di politica che insegnasse agli aspiranti politici le nozioni fondamentali di Costituzione Italiana e di lungimiranza strategica nazionale, e di valori. In  più personalmente metterei anche obbligatorio il giuramento politico come quello di Ippocrate per i medici, con tanto di radiazione dall’albo se si contravviene ad una norma di corretto comportamento (vedi articolo del 16/06/2012 Giuramento politico come esiste quello di Ippocrate per i medici ).

Angela Pensword 28/08/2013 

3 commenti:

  1. Analisi interessante. Ottimo punto di partenza, purtroppo il finale non si addice alla cultura politica italiana. Le scuole politiche andavano di moda qualche annetto fa, ma poi non erano altro che fucine di 'yes man' di partito. Continuerò a seguirti.

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  2. Con il permesso della corte - approfitto la possibilità di dire la mia . di un altro sito dove è chiesto il plunig.- Sono registrato ma sono una frana... Abbiate pazienza.

    Mi riferisco alla cancellazione dell'IMU ... sfrenato orgoglio dei Caimano come se senza di lui l'italia andrebbe a scatafascio , Una "zeppa" l'ha messa Angelino.!!!

    Da quanto ho letto da tutte le parti di LETTA ; si deduce : in una parola . Strame di Governo,!!!

    Caro letta; Hai fatto una mossa politica procedurale che pochi arrivamo a vedere . Bisogba essere privi di sEntimenti egoisti e voltare il prossimo.!!!

    Non dico il resto per opportunità .!!! AVANTI TUTTA ... SI STà USCENDO DALLE "SECCHE".!!!

    Il proprietario del sito, nella valutazione io sia inoppurtuno ; è autorizzato alla cancellazione.!!! GRAZIE.-

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