Ciò che ha caratterizzato la
classe politica negli ultimi decenni è stato l’immobilismo. Immobilismo nell’affrontare
per tempo delle problematiche, immobilismo quindi nel pianificarne le soluzioni.
Ciò corrisponde ad una totale mancanza di lungimiranza. Se tale miopia derivi
da una incapacità congenita di sapere vedere le cose e programmarle nel giusto
modo, o se derivi da una mentalità vorace ed immediata di tornaconto elettorale,
che corrisponde alla mentalità vorace ed immediata espressa dall’economia
contemporanea (con i relativi danni ambientali che ha causato), non si sa.
Probabilmente da entrambe. Ma in un sistema di mal comune mezzo gaudio, in un
sistema nel quale chi osa pensare con la propria testa e bene va in realtà
contro il gruppo (a questo punto è il gruppo ad essere sbagliato), in un
sistema arenato nelle proprie lentezze e consuetudini di favoritismi e
tornaconti, non era possibili il contrario. E la barca continuava ad andare,
sospinta dal vento della ricrescita post bellica della seconda guerra mondiale,
quando era tutto da ricostruire, e successivamente dalla spinta precedente. Ma
i valori? I propositi? Le strategie? La mentalità? Così l’Italia si è man mano
afflosciata su se stessa, per mancanza di spina dorsale, e per mancanza proprio
di scheletro capace di sostenerla e di renderla forte nei confronti del mondo e
della crisi. Cosa è stato fatto in questi anni per salvaguardare e sviluppare
maggiormente l’agricoltura nazionale? Tale
settore è regredito e non è stato capace (non per colpa sua) di stare al passo
con i tempi e con la concorrenza estera. Così ora siamo sommersi di prodotti
che provengono dai posti più svariati, e che spesso non hanno nemmeno la stessa
qualità dei nostri prodotti nazionali, perché dove sono prodotti la
regolamentazione alimentare è molto più blanda. Come si chiama questo?
Autodistruzione! Autodistruzione nazionale ed economica (vedi articolo Strategia politica ). E lo stesso discorso è
stato fatto per i costi dei carburanti, gonfiati per anni da tasse che
servivano a sovvenzionare spese politiche inutili di pari passo ad una sempre
minore erogazione dei servizi. Costo dei carburanti alto che ha poi influito
negativamente nei costi di produzione, e quindi nella economia nazionale, e
doppiamente nelle tasche dei cittadini. Le troppe tasse, senza un effettiva
corrispondenza dei servizi, testimoniano una incapacità di gestione del Paese.
Mancanza di strategia negli anni anche nella effettiva ricerca e sviluppo delle
energie alternative ecologiche. Settore sì sviluppato negli ultimi anni, ma
solo di facciata negli anni precedenti. Tale settore è stato però boicottato
più da una volontà economica che da una volontà politica. Per non parlare della
connivenza tra la politica e gli altri settori della società, da quello
finanziario, alle lobby, fino a quello più o meno lecito. La finanza dovrebbe
essere circoscritta a fare la finanza. Le banche dovrebbero ricominciare a
svolgere il loro ruolo di banche. Le lobby dovrebbero essere meno ascoltate a
favore di una gestione politica che vada più a favore del collettivo. Ed il
lecito ed il non lecito dovrebbero rimanere nei propri ambiti. Ma di tutto
questo, nella politica, hanno colpa anche gli elettori. Il voto a cascata, che
come pecore ci fa votare una indicazione calata dall’alto, è stato una delle
principali cause di cattivi politici in azione. Indicazione che si seguiva o perché
si faceva parte di una corrente, o per andare contro qualche altra corrente, o
per tornaconto personale, o perché ci si fidava di chi in buona fede di dava
una errata indicazione, avvantaggiando persone che facevano parte di un sistema
basato su queste dinamiche che a loro volta favorivano interessi. Casi di migliaia
di voti a personaggi che poi si sono rivelate persone scorrette, anche nel caso
delle preferenze non sono mancati in questi anni. E ciò ci dovrebbe fare
riflettere.
Ma ora la coscienza degli
elettori è più sviluppata. Almeno di quella parte della popolazione scottata
dalla crisi che ha dovuto aprire gli occhi su dinamiche che non vedeva e che
ora chiede il conto alla classe politica. Questo è uno dei lati positivi della
crisi economica (poi tramutatasi anche in crisi politica) che ci ha investito.
Ha fatto aprire gli occhi alla popolazione e sta costringendo i politici a
considerare diversamente il modo di fare politica. Ora sta alla popolazione non
perdere quello spirito critico acquisito in questi mesi, e seguire sempre da
vicino la gestione politica. Forse avere una popolazione priva di spirito
critico (e l’istruzione non ha fatto passi in avanti per svilupparlo) serviva e
serve proprio a questo, ad avere un gregge di pecore da indirizzare invece che
qualche esemplare di tigre pensante. Mi auguro che la popolazione non smetta
più di avere spirito critico e di stare con il fiato sul collo ai politici. I
politici sono messi là per lavorare per il collettivo, per la Nazione, per la
popolazione, per il Paese, e si spera in modo democratico e nel rispetto
reciproco. Troppo spesso l’elettorato stesso confonde il dialogo con l’inciucio,
pretendendo dai propri rappresentati solo una contrapposizione verso l’altra
parte. È una mentalità che deve cambiare sia nella classe politica che nella
popolazione. La contrapposizione ottusa e sterile (ma per i loro interessi gli
accordi sono sempre stati trovati) deve lasciare il posto al dialogo costruttivo.
Opinioni diverse sì, ideali diversi sì, ostruzionismo no. Spero in un
Parlamento che attui nelle proprie individualità comportamenti migliori (e non
il peculato), e che riesca nel suo insieme a dialogare ed a costruire un Paese
migliore (utopia nell’utopia!).
Insomma, forse ci vorrebbe una
scuola di politica che insegnasse agli aspiranti politici le nozioni
fondamentali di Costituzione Italiana e di lungimiranza strategica nazionale, e
di valori. In più personalmente metterei
anche obbligatorio il giuramento politico come quello di Ippocrate per i
medici, con tanto di radiazione dall’albo se si contravviene ad una norma di
corretto comportamento (vedi articolo del 16/06/2012 Giuramento politico come esiste quello di Ippocrate per i medici ).
Angela Pensword 28/08/2013
Analisi interessante. Ottimo punto di partenza, purtroppo il finale non si addice alla cultura politica italiana. Le scuole politiche andavano di moda qualche annetto fa, ma poi non erano altro che fucine di 'yes man' di partito. Continuerò a seguirti.
RispondiEliminaGRAZIE
EliminaCon il permesso della corte - approfitto la possibilità di dire la mia . di un altro sito dove è chiesto il plunig.- Sono registrato ma sono una frana... Abbiate pazienza.
RispondiEliminaMi riferisco alla cancellazione dell'IMU ... sfrenato orgoglio dei Caimano come se senza di lui l'italia andrebbe a scatafascio , Una "zeppa" l'ha messa Angelino.!!!
Da quanto ho letto da tutte le parti di LETTA ; si deduce : in una parola . Strame di Governo,!!!
Caro letta; Hai fatto una mossa politica procedurale che pochi arrivamo a vedere . Bisogba essere privi di sEntimenti egoisti e voltare il prossimo.!!!
Non dico il resto per opportunità .!!! AVANTI TUTTA ... SI STà USCENDO DALLE "SECCHE".!!!
Il proprietario del sito, nella valutazione io sia inoppurtuno ; è autorizzato alla cancellazione.!!! GRAZIE.-