In questo momento il quadro
politico è abbastanza variegato ed acceso, fatto di toni forti in contrasto tra
loro, e da obiettivi spesso diversi. Peccato che in tutto questo tutti i
giocatori rincorrono la palla per impossessarsene dimenticandosi di fare goal.
Più che calcio politico frutto di un’azione di squadra sembra rugby impazzito.
Abbiamo un PDL che in base alla propria interpretazione della sentenza
di Cassazione di questa estate contro Berlusconi e del probabile voto della
Giunta a lui contrario fa quadrato attorno al proprio presidente, agitando gli
animi e l’atmosfera, minacciando crisi di governo pur sapendo di non avere
nessuna convenienza politica nell’attuarla, e preoccupandosi più di salvare la
loro barca che di mantenere il mare calmo (ma si sa, i marinai sono i primi a
preoccuparsi in caso di affondamento perché saranno i primi a bagnarsi). Poi
abbiamo un PD che in questa situazione riesce a muoversi all’interno
della legalità, e porta comunque avanti delle motivazioni comprensibili. Ha la
grave pecca di essere indebolito da lotte interne più o meno palesi, e di
rimanere ancorato ai propri dinosauri ed ai propri spettri, facendo spesso solo
di facciata buon viso a cattivo gioco delle novità interne al partito. Poi
abbiamo una Lega che, … continua ad essere Lega. Insomma gioca da
esterno. Da buona Lega con spirito secessionista essa non si preoccupa del
fatto che una crisi di governo adesso sarebbe deleteria per l’Italia. Poi
abbiamo un M5S che lotta contro il sistema. In effetti i grillini hanno
fatto realmente più degli altri riguardo i tagli della politica, e
contribuiscono a dare una scossa ad un sistema arrugginito. Ma spesso hanno un
modo di fare distruttivo, quando invece il dialogo è la base della democrazia,
ed anche la base per un gioco di squadra. In più M5S ha la pecca di avere al
suo interno fila (solo alcune però) che rasentano il fanatismo. E ciò allontana
molti dei suoi precedenti elettori. Poi c’è SEL che per ora nuota nel
mare aspettando di vedere dove va la corrente. Insomma cerca di prendere la
palla che gli arriva. Poi abbiamo una Lista Civica che anche se sportiva
ed atletica non ha la forza di aumentare il consenso e per passare la palla, e
che se per caso andasse al potere probabilmente non farebbe niente per
contrastare la finanza ed i banchieri (ma del resto una barriera al riguardo non
la fanno nemmeno gli altri rugbisti), che con la loro economia vorace basata sul
budget immediato, sulle mega buone uscite, sui mega stipendi, sui mega premi ai
dirigenti che spremono la produttività, e sui mini stipendi ai dipendenti, hanno
contribuito e continuano a contribuire alla crisi economica. Quindi è una
questione di obiettivo e di meta da mettere a fuoco. E nel frattempo qualcuno
corre il rischio di rimanere con il pallone in mano in mezzo al campo senza
nessuno pronto al passaggio. … In definitiva: con tali giocatori, mi riferisco a
tutti, come possiamo pretendere di fare goal o di raggiungere la meta?
Bene. Dopo questo dubbio vi
saluto e vi auguro buon pomeriggio.
Angela Pensword 19/09/2013
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