giovedì 5 settembre 2013

WASHINGTON: A 50 ANNI DALLO STORICO DISCORSO “I HAVE A DREAM” OBAMA COMMEMORA MARTIN LUTHER KING E LA LOTTA PER I DIRITTI CIVILI DEL POPOLO NEGRO AMERICANO

Il 28 agosto 1963 è una data storica. In quella data Martin Luther King tenne presso il Lincoln Memorial a Washington il proprio famoso discorso da allora ricordato come “I have a dream”.
Non tutti sanno che solo i primi sette paragrafi del discorso di Martin Luther King sono stati pronunciati seguendo il testo precedentemente preparato su dei fogli. La insistente sollecitazione da parte della cantante gospel Mahalia Jackson con la richiesta “parla del sogno, Martin! Parla del sogno!” hanno dato a King la forza di accantonare i fogli e di iniziare a parlare “a braccio” con un discorso forte e spontaneo, che è poi il discorso che è rimasto scolpito nella storia (fonte Focus). Erano dei concetti che King aveva talmente dentro di sé che non aveva bisogno di seguire un testo preparato.
Egli parlò davanti a 250.000 persone e contemporaneamente davanti a milioni di telespettatori. Da quel giorno la lotta per  i diritti civili e per l’uguaglianza del “popolo negro americano” ebbe il giusto riconoscimento, e trovò in King il proprio rappresentante agli occhi del mondo. Gli USA (ma valse per il mondo) non poterono più non considerare le esigenze e le rivendicazioni del popolo negro americano. Lo stesso giorno il Presidente americano J. F. Kennedy ricevette M. L. King nella stanza ovale. Lo stesso anno la rivista Time nominò King “uomo dell’anno”. Nel 1964 King venne insignito del “Premio Nobel per la Pace”. E cosa più importante nel 1964 il Congresso Americano varò il “Civil Right Act” che rese illegale la segregazione razziale.
La rivendicazione dei diritti civili e dell’uguaglianza del popolo negro americano era iniziata qualche anno prima, nel 1955 in Alabama, quando una donna di colore si rifiutò di cedere il proprio posto ad un passeggero bianco sopra un autobus. Da allora la rivendicazione dei diritti civili e dell’uguaglianza con “i bianchi” da parte del “popolo negro americano” ebbe sempre più manifestazione negli anni, fino alla data del 28 agosto 1963,  data nella quale numerose associazioni si diedero appuntamento a Washington per manifestare le proprie convinzioni attraverso una marcia pacifica. Il governo americano (a quel tempo il Presidente era John F. Kennedy) era preoccupato per la eventuale piega di scontri che sarebbero potuti sorgere, e vi fu l’impiego di numerose forze di polizia, ma tutto si svolse in modo pacifico. La marcia terminò il suo percorso come da programma al Lincoln Memorial, luogo dal quale Martin Luther King tenne il proprio discorso.
50 anni dopo, il 28 agosto 2013, il primo Presidente afro-americano B. OBAMA commemora M. L. King e la lotta per i diritti civili del popolo negro americano esattamente nello stesso luogo dove King tenne il proprio discorso “I have a dream”, al Lincoln Memorial di Washington. B. OBAMA ha spesso parlato, anche in alcuni suoi discorsi precedenti, dell’importanza della multi etnicità americana, di quanto essa sia anche la forza americana, e del collegamento a questo concetto espresso proprio nella Costituzione Americana. Questo è un concetto molto importante, ed è uno dei punti in comune con M. L. King.  Riguardo tale concetto voglio riportare alcuni passaggi del discorso di Martin Luther King:
 … “Cento anni fa un grande americano, alla cui ombra ci leviamo oggi, firmò il Proclama sull’Emancipazione” … “Ma cento anni dopo il nero ancora non è libero” … “Per questo siamo venuti qui oggi, per rappresentare la nostra condizione vergognosa” … “Quando gli architetti della repubblica scrissero le sublimi parole della Costituzione e la Dichiarazione di Indipendenza firmarono un pagherò del quale ogni americano sarebbe diventato erede. Questo pagherò permetteva che tutti gli uomini, si, i neri tanto quanto i bianchi, avrebbero goduto dei principi inalienabili della vita, della libertà, e del perseguimento della felicità.” … “E quindi siamo venuti ad incassare questo assegno” … “Questo è il momento di realizzare le promesse della democrazia” … “Il 1963 non è una fine ma un inizio.” … “Non ci sarà in America né riposo né tranquillità fino a quando ai neri non saranno concessi i loro diritti di cittadini.” ... “Ma c’è qualcosa che debbo dire alla mia gente che si trova qui sulla tiepida soglia che conduce al Palazzo della giustizia. In questo nostro procedere verso la giusta meta non dobbiamo macchiarci di azioni ingiuste. Cerchiamo di non soddisfare la nostra sete di libertà bevendo alla coppa dell’odio e del risentimento.” … “Questa meravigliosa nuova militanza che ha interessato la comunità nera non dovrà condurci ad una mancanza di fiducia in tutta la comunità bianca, perché molti dei nostri fratelli bianchi, come prova la loro presenza qui oggi, sono giunti a capire che il loro destino è legato al nostro destino” … “Questa offesa che ci accomuna, … dovrà essere combattuta da un esercito di due razze. Non possiamo camminare da soli.” … “Io ho un sogno. È un sogno profondamente radicato nel sogno americano, che un giorno questa nazione si leverà in piedi e vivrà fino in fondo il senso delle sue convinzioni: Noi riteniamo ovvia questa verità, che tutti gli uomini sono creati uguali.” … “E se l’America vuole essere una grande Nazione possa questo accadere.” …
Riguardo la discriminazione razziale l’analisi di Obama ad oggi è che molto è stato fatto da allora, ma che ancora c’è da fare al riguardo. Ancora adesso, nonostante gli innumerevoli passi avanti e l’oramai conclamata uguaglianza da un punto di vista istituzionale legale e nella vita quotidiana, vi sono delle sacche di pregiudizio e discriminazione che risentono di una mentalità arcaica. Quindi OBAMA guarda al futuro, con la speranza di fare diventare l’America (USA) ancora migliore su questo aspetto.
Alla commemorazione erano presenti anche gli ex Presidenti degli Stati Uniti Jimmy Carter e Bill Clinton.

Angela Pensword 05/09/2013 

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