Il 28 agosto 1963 è una data
storica. In quella data Martin Luther King tenne presso il Lincoln Memorial a
Washington il proprio famoso discorso da allora ricordato come “I have a
dream”.
Non tutti sanno che solo i
primi sette paragrafi del discorso di Martin Luther King sono stati pronunciati
seguendo il testo precedentemente preparato su dei fogli. La insistente
sollecitazione da parte della cantante gospel Mahalia Jackson con la richiesta
“parla del sogno, Martin! Parla del sogno!” hanno dato a King la forza di
accantonare i fogli e di iniziare a parlare “a braccio” con un discorso forte e
spontaneo, che è poi il discorso che è rimasto scolpito nella storia (fonte
Focus). Erano dei concetti che King aveva talmente dentro di sé che non aveva
bisogno di seguire un testo preparato.
Egli parlò davanti a 250.000
persone e contemporaneamente davanti a milioni di telespettatori. Da quel
giorno la lotta per i diritti civili e
per l’uguaglianza del “popolo negro americano” ebbe il giusto riconoscimento, e
trovò in King il proprio rappresentante agli occhi del mondo. Gli USA (ma valse
per il mondo) non poterono più non considerare le esigenze e le rivendicazioni
del popolo negro americano. Lo stesso giorno il Presidente americano J. F.
Kennedy ricevette M. L. King nella stanza ovale. Lo stesso anno la rivista Time
nominò King “uomo dell’anno”. Nel 1964 King venne insignito del “Premio Nobel
per la Pace”. E cosa più importante nel 1964 il Congresso Americano varò il
“Civil Right Act” che rese illegale la segregazione razziale.
La rivendicazione dei diritti
civili e dell’uguaglianza del popolo negro americano era iniziata qualche anno
prima, nel 1955 in Alabama, quando una donna di colore si rifiutò di cedere il
proprio posto ad un passeggero bianco sopra un autobus. Da allora la rivendicazione
dei diritti civili e dell’uguaglianza con “i bianchi” da parte del “popolo
negro americano” ebbe sempre più manifestazione negli anni, fino alla data del 28
agosto 1963, data nella quale numerose
associazioni si diedero appuntamento a Washington per manifestare le proprie
convinzioni attraverso una marcia pacifica. Il governo americano (a quel tempo il
Presidente era John F. Kennedy) era preoccupato per la eventuale piega di
scontri che sarebbero potuti sorgere, e vi fu l’impiego di numerose forze di
polizia, ma tutto si svolse in modo pacifico. La marcia terminò il suo percorso
come da programma al Lincoln Memorial, luogo dal quale Martin Luther King tenne
il proprio discorso.
50 anni dopo, il 28 agosto
2013, il primo Presidente afro-americano B. OBAMA commemora M. L. King e la
lotta per i diritti civili del popolo negro americano esattamente nello stesso
luogo dove King tenne il proprio discorso “I have a dream”, al Lincoln Memorial
di Washington. B. OBAMA ha spesso parlato, anche in alcuni suoi discorsi
precedenti, dell’importanza della multi etnicità americana, di quanto essa sia
anche la forza americana, e del collegamento a questo concetto espresso proprio
nella Costituzione Americana. Questo è un concetto molto importante, ed è uno
dei punti in comune con M. L. King. Riguardo
tale concetto voglio riportare alcuni passaggi del discorso di Martin Luther
King:
… “Cento anni fa un grande americano, alla cui
ombra ci leviamo oggi, firmò il Proclama sull’Emancipazione” … “Ma cento anni
dopo il nero ancora non è libero” … “Per questo siamo venuti qui oggi, per
rappresentare la nostra condizione vergognosa” … “Quando gli architetti della
repubblica scrissero le sublimi parole della Costituzione e la Dichiarazione di
Indipendenza firmarono un pagherò del quale ogni americano sarebbe diventato
erede. Questo pagherò permetteva che tutti gli uomini, si, i neri tanto quanto
i bianchi, avrebbero goduto dei principi inalienabili della vita, della
libertà, e del perseguimento della felicità.” … “E quindi siamo venuti ad
incassare questo assegno” … “Questo è il momento di realizzare le promesse
della democrazia” … “Il 1963 non è una fine ma un inizio.” … “Non ci sarà in
America né riposo né tranquillità fino a quando ai neri non saranno concessi i
loro diritti di cittadini.” ... “Ma c’è qualcosa che debbo dire alla mia gente
che si trova qui sulla tiepida soglia che conduce al Palazzo della giustizia.
In questo nostro procedere verso la giusta meta non dobbiamo macchiarci di
azioni ingiuste. Cerchiamo di non soddisfare la nostra sete di libertà bevendo
alla coppa dell’odio e del risentimento.” … “Questa meravigliosa nuova
militanza che ha interessato la comunità nera non dovrà condurci ad una
mancanza di fiducia in tutta la comunità bianca, perché molti dei nostri
fratelli bianchi, come prova la loro presenza qui oggi, sono giunti a capire
che il loro destino è legato al nostro destino” … “Questa offesa che ci
accomuna, … dovrà essere combattuta da un esercito di due razze. Non possiamo
camminare da soli.” … “Io ho un sogno. È un sogno profondamente radicato nel
sogno americano, che un giorno questa nazione si leverà in piedi e vivrà fino
in fondo il senso delle sue convinzioni: Noi riteniamo ovvia questa verità, che
tutti gli uomini sono creati uguali.” … “E se l’America vuole essere una grande
Nazione possa questo accadere.” …
Riguardo la discriminazione
razziale l’analisi di Obama ad oggi è che molto è stato fatto da allora, ma che
ancora c’è da fare al riguardo. Ancora adesso, nonostante gli innumerevoli
passi avanti e l’oramai conclamata uguaglianza da un punto di vista
istituzionale legale e nella vita quotidiana, vi sono delle sacche di
pregiudizio e discriminazione che risentono di una mentalità arcaica. Quindi
OBAMA guarda al futuro, con la speranza di fare diventare l’America (USA)
ancora migliore su questo aspetto.
Alla commemorazione erano
presenti anche gli ex Presidenti degli Stati Uniti Jimmy Carter e Bill Clinton.
Per approfondimento vedi anche
il discorso completo su Focus: http://www.focus.it/cultura/storia/i-have-a-dream-la-storia-del-discorso-di-martin-luther-king_C12.aspx
Angela Pensword 05/09/2013
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