È notizia di oggi che Giorgio Napolitano aveva iniziato a
pensare alla possibilità di sostituire l’allora Presidente del Consiglio Berlusconi
ed il suo governo già nell’estate del 2011. Ciò è quanto emerge dal nuovo libro
dell’economista Alan Friedman
“Ammazziamo il Gattopardo”, e dalle interviste fatte dallo stesso
Friedman a Monti e a De Benedetti per il Financial Times, e riportate sul Corriere
della Sera. Forza Italia chiede spiegazioni al riguardo al Capo dello Stato. In
realtà si sarebbe trattato solo di mosse preventive da parte di Napolitano nel
caso la situazione italiana fosse precipitata in un contesto internazionale. Bisogna
riflettere su di una cosa: è normale sondare il terreno per una eventualità
così importante. Il preparare il terreno, senza che poi sia certo che si inizia
a camminare, serve a non fare passi nel vuoto. E probabilmente Napolitano si è
mosso in questo senso, a tutela di una stabilità nazionale. Difatti, a quanto
pare, Napolitano aveva chiesto sin da quella estate, come confermato dallo
stesso Monti, la disponibilità di quest’ultimo “nel caso fosse stato
necessario” (e quindi inevitabile). Bisogna ricordare anche il periodo
politico ed economico che stavamo affrontando in quel momento, un periodo nel
quale la politica italiana era bloccata nello scontro distruttivo tra i due
schieramenti ed incapace (anche per questo) di focalizzarsi sui problemi reali
del Paese e sulle relative soluzioni, tra le quali affrontare la crisi
economica che ci stava per capitare sul collo come un boomerang. Insomma, anche
se Napolitano avesse mosso qualche preventiva pedina al riguardo, essa va
interpretata come una mossa preventiva a
tutela del nostro Paese. Quindi, sotto certi aspetti, bisogna
ringraziare il buon senso, il pragmatismo, e la previdenza di Napolitano. La
necessità di un governo tecnico è derivata dal fallimento della politica,
fallimento non solo dei mesi e degli anni precedenti, ma anche dei decenni
precedenti come gestione miope e distruttiva. Che poi Monti non abbia fatto
tutto ciò che andava fatto, che abbia fatto delle cose giuste, ed anche degli
errori che ci portiamo ancora dietro, e che fosse troppo legato al mondo
finanziario, è un dato di fatto. Come è un dato di fatto che la presenza di
“Monti serviva ai partiti”. Bisogna porsi anche un’altra domanda: perché
proprio adesso è uscita questa notizia? Le ripercussioni di tale scoop sono
molteplici. Intanto tale notizia avvantaggia l’immagine di Silvio
Berlusconi e di Forza Italia, che viene tradotta come una figura vittima di un
allora pseudo complotto. In passato si è parlato anche di interferenze da parte
della Cancelliera Merkel (vedi mio articolo WSJ:ipotesi di complotto del 01/01/2012).
Secondariamente, la notizia delle manovre (sensate) di Napolitano, nonostante
fossero manovre legittime e precauzionali su di una futura ed inevitabile crisi
politica, arriva in un momento nel quale M5S ha chiesto l’impeachment per
Napolitano stesso. Destabilizzare la
figura di Giorgio Napolitano, che è la figura politica più amata dagli
italiani, corrisponde a destabilizzare un punto di riferimento per la
popolazione. Forse qualcuno ha interesse a creare instabilità in questo
periodo già abbastanza instabile, nel quale però l’Italia, e una parte della
classe politica, stanno cercando di fare passi in avanti su impostazioni e
riforme. Forse questo qualcuno vuole lasciare le cose come stanno o
manovrare le situazioni da dietro le quinte. Una cosa è certa, se questo scoop
può rappresentare per Napolitano una cattiva pubblicità per la propria figura,
o su di un proprio comportamento difficile da capire ai più, per Friedman si
tratta di una grande pubblicità per il proprio libro.
P.S.: Alcuni politici ed alcuni
cittadini accusano Napolitano di fare oltre il proprio mandato. Dovremmo invece
essere contenti di avere un Presidente della Repubblica che non sia solo un
pupazzo. Ma forse è proprio questo che a qualcuno dà fastidio. Napolitano è (per
fortuna) dotato di equilibrio e buon senso, pragmatismo e senso istituzionale.
Angela Pensword 10/02/2014
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