lunedì 10 febbraio 2014

FRIEDMAN E NAPOLITANO. ESTATE 2011: MANOVRE O PREVENZIONE?

È notizia di oggi  che Giorgio Napolitano aveva iniziato a pensare alla possibilità di sostituire l’allora Presidente del Consiglio Berlusconi ed il suo governo già nell’estate del 2011. Ciò è quanto emerge dal nuovo libro dell’economista Alan Friedman  “Ammazziamo il Gattopardo”, e dalle interviste fatte dallo stesso Friedman a Monti e a De Benedetti per il Financial Times, e riportate sul Corriere della Sera. Forza Italia chiede spiegazioni al riguardo al Capo dello Stato. In realtà si sarebbe trattato solo di mosse preventive da parte di Napolitano nel caso la situazione italiana fosse precipitata in un contesto internazionale. Bisogna riflettere su di una cosa: è normale sondare il terreno per una eventualità così importante. Il preparare il terreno, senza che poi sia certo che si inizia a camminare, serve a non fare passi nel vuoto. E probabilmente Napolitano si è mosso in questo senso, a tutela di una stabilità nazionale. Difatti, a quanto pare, Napolitano aveva chiesto sin da quella estate, come confermato dallo stesso Monti, la disponibilità di quest’ultimo “nel caso fosse stato necessario” (e quindi inevitabile). Bisogna ricordare anche il periodo politico ed economico che stavamo affrontando in quel momento, un periodo nel quale la politica italiana era bloccata nello scontro distruttivo tra i due schieramenti ed incapace (anche per questo) di focalizzarsi sui problemi reali del Paese e sulle relative soluzioni, tra le quali affrontare la crisi economica che ci stava per capitare sul collo come un boomerang. Insomma, anche se Napolitano avesse mosso qualche preventiva pedina al riguardo, essa va interpretata come una mossa preventiva a tutela del nostro Paese. Quindi, sotto certi aspetti, bisogna ringraziare il buon senso, il pragmatismo, e la previdenza di Napolitano. La necessità di un governo tecnico è derivata dal fallimento della politica, fallimento non solo dei mesi e degli anni precedenti, ma anche dei decenni precedenti come gestione miope e distruttiva. Che poi Monti non abbia fatto tutto ciò che andava fatto, che abbia fatto delle cose giuste, ed anche degli errori che ci portiamo ancora dietro, e che fosse troppo legato al mondo finanziario, è un dato di fatto. Come è un dato di fatto che la presenza di “Monti serviva ai partiti”. Bisogna porsi anche un’altra domanda: perché proprio adesso è uscita questa notizia? Le ripercussioni di tale scoop sono molteplici. Intanto tale notizia avvantaggia l’immagine di Silvio Berlusconi e di Forza Italia, che viene tradotta come una figura vittima di un allora pseudo complotto. In passato si è parlato anche di interferenze da parte della Cancelliera Merkel (vedi mio articolo  WSJ:ipotesi di complotto del 01/01/2012). Secondariamente, la notizia delle manovre (sensate) di Napolitano, nonostante fossero manovre legittime e precauzionali su di una futura ed inevitabile crisi politica, arriva in un momento nel quale M5S ha chiesto l’impeachment per Napolitano stesso.  Destabilizzare la figura di Giorgio Napolitano, che è la figura politica più amata dagli italiani, corrisponde a destabilizzare un punto di riferimento per la popolazione. Forse qualcuno ha interesse a creare instabilità in questo periodo già abbastanza instabile, nel quale però l’Italia, e una parte della classe politica, stanno cercando di fare passi in avanti su impostazioni e riforme. Forse questo qualcuno vuole lasciare le cose come stanno o manovrare le situazioni da dietro le quinte. Una cosa è certa, se questo scoop può rappresentare per Napolitano una cattiva pubblicità per la propria figura, o su di un proprio comportamento difficile da capire ai più, per Friedman si tratta di una grande pubblicità per il proprio libro.
P.S.: Alcuni politici ed alcuni cittadini accusano Napolitano di fare oltre il proprio mandato. Dovremmo invece essere contenti di avere un Presidente della Repubblica che non sia solo un pupazzo. Ma forse è proprio questo che a qualcuno dà fastidio. Napolitano è (per fortuna) dotato di equilibrio e buon senso, pragmatismo e senso istituzionale.  

Angela Pensword 10/02/2014 

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