“Quando uno è un coglione, e sta
all’interno di una famiglia, non è che stando fuori dalla famiglia, non è più
un coglione”. L’Italia è un Paese coglione. Lo era prima di stare in Europa, lo
è anche ora, e lo sarà anche dopo, se non cambia mentalità. Quindi il problema
non è l’Europa ma l’Italia. Chi continua a dire che la colpa della crisi
economica che stiamo subendo è dell’Europa, dimostra di non aver capito niente.
Riguardo invece al fatto che in Europa alcune coscienze ed essenze europee
dovrebbero cambiare sono d’accordo. Come sono d’accordo sul fatto che
l’impostazione europea della Troika del troppo rigore possa essere
controproducente e dovrebbe essere un po’ più morbida. Ma ribadisco il concetto
che: … se l’impostazione europea dovesse divenire più morbida, senza che noi
smettiamo di essere stolti, non servirà a niente. Come ribadisco il fatto che:
… se noi usciamo dall’euro e dall’Europa, ma continuiamo ad essere coglioni, continua
a non cambiare niente nel nostro interno. Anzi, saremmo dei reietti ai confini
europei. I problemi che abbiamo in casa nostra derivano da casa nostra. E tali
problemi sono derivati da una gestione miope da parte della classe politica,
impegnata nei suoi intrallazzi di voto ed interessi, e dalle connivenze tra la
politica (non tutta) e gli altri poteri della società, più o meno leciti.
Quindi, indipendentemente dall’Europa e da ciò che ci dice l’Europa, prima
dobbiamo cambiare alcune impostazioni nel nostro Paese e alcuni equilibri
interni. Prima dobbiamo trovare la nostra coscienza di popolo e la possibilità
di pensare ad un futuro. In pratica dobbiamo smettere di essere coglioni. Solo
in questo modo il futuro potrà essere migliore del passato.
Angela Pensword 14/03/2014
Nessun commento:
Posta un commento