domenica 9 ottobre 2016

Un branco di uomini attacca un uomo

di Angela Pensword

Il titolo avrebbe suonato meglio con la parola "lupi" al posto di "uomini", ma ad attaccare un uomo è stato proprio un branco di uomini. Non con i morsi a sbranare le membra, ma con altrettanta violenza, con una tanica di benzina e con le botte, a sbranare l'anima. L'uomo aggredito, anziano, adesso è in ospedale. Almeno i lupi attaccano per cibo, o per difesa, ma questi "uomini" per cosa hanno attaccato?
Forse per difendersi in quattro giovani di 20 anni da un solo uomo di 91 anni, che probabilmente dava loro fastidio con la sua sola propria esistenza. Poverini! E ciò giustifica andare a casa di un uomo, per di più anziano, per dargli fuoco? Ci sono persone che hanno totalmente perso il senso della sensibilità umana e del rispetto verso il prossimo.
Spesso mi domando, quando sento di situazioni simili o nelle quali un individuo commette atti asociali e criminali, se lo stesso individuo, preso da neonato e cambiato di famiglia, avrebbe avuto lo stesso risultato. Indipendentemente dalla risposta, oramai tali individui vanno trattati per ciò che sono diventati: dei criminali.
Qualcuno dirà: ma hanno solo 20 anni. Appunto, cresciuti male. Se solo il carcere avesse una minima capacità di recupero sociale, mentale e comportamentale, ci sarebbero forse delle speranze di recuperare, nell'ulteriore crescita, degli individui, ma dal carcere, spesso, si esce peggio di come ci si entra. E molto spesso, poi, in definitiva, come materia prima (e materia grigia) non c'è molto da recuperare!

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