lunedì 26 dicembre 2016

Come rilanciare il turismo ad Anzio

di Angela Pensword

(dal Blog CambiaVersoAnzio di Angela Pensword. Scritto il 18 novembre pensando al territorio).

SUGGERIMENTI DI ANGELA PENSWORD
Molto spesso si parla di come rilanciare il turismo ad Anzio. In realtà se ne parla da anni, senza che venga realizzato nulla di concreto. Tante parole ma zero programmi, se non qualche situazione o qualche idea sparuta, scoordinata da una visione organizzata.  Anzio è un territorio molto bello da un punto di vista ambientale e storico, o meglio lo era prima di una lottizzazione selvaggia che non ha tenuto conto di salvaguardare e valorizzare la ricchezza del territorio. Nonostante l’urbanizzazione e, in alcuni casi, l’incuria, vi è comunque rimasto molto da valorizzare e da scoprire. Inoltre Anzio gode della vicinanza con Roma, con un ricco entroterra e la contiguità con Comuni  anche essi carichi di storia e di bellezze. Poi ha un mare, una campagna, un porto, e molti problemi. Per rilanciare il turismo bisogna rivalutare il territorio nel suo insieme, non ha senso ragionare a compartimenti stagni. Quindi non ha senso  parlare solo di un grande teatro (ma serve senza avere prima avere valorizzato altre cose?), o solo del porto, o solo di sicurezza, o solo di servizi, o prospettare la costruzione di alberghi come richiamo turistico (alberghi che poi rimarrebbero vuoti o scollegati dal contesto locale che invece viene lasciato agonizzare), o limitarsi agli spettacoli estivi. Come non ha senso prospettare un Casinò, cosa che eviterei dovunque. Bisogna pensare a che tipo di turismo di vuole richiamare, e personalmente suggerirei un turismo di qualità, internazionale, di cultura, ma anche vacanziero, e nazionale. Così voglio dare qualche suggerimento e qualche opinione, in questo ordine: la prima cosa da fare è quella di rivalutare tutti i siti archeologici presenti sul territorio e rendere l’intera storia di Anzio, non solo quella romana, attrattiva per i turisti. Proteggere e valorizzare maggiormente anche il patrimonio naturale che abbiamo, sia quello già presente e conosciuto come istituzione e realtà, sia quello dimenticato. Agire maggiormente sul decoro urbano. Al riguardo si potrebbe pensare a fare nuovi giardini pubblici, anche piccoli, maggiormente diffusi sul territorio e soprattutto ben curati. Inoltre, e sempre per il decoro urbano ma non solo, individuare gli stabili abbandonati appartenenti o di gestione del Comune e dare loro nuovamente vita a fini sociali, sanitari, artistici, culturali, di sicurezza. (faccio presente che già solo fino a qui si creerebbero diversi posti di lavoro). Vi sono zone che sono sprovviste di un adeguata copertura di servizi. Su questo bisognerebbe agire indipendentemente dagli eventuali stabili che si potrebbero utilizzare. Quindi agire maggiormente sui servizi, e cercare anche di garantire una maggiore sicurezza del territorio in coordinamento  con le relative istituzioni di ogni livello. Poi c’è il mare con le sue bellezze. Bisognerebbe cercare di fare una riserva naturale marina, o aiutare chi sta provando già a farla, che salvaguardi e valorizzi le bellezze naturali del mare della nostra costa. Una riserva simile a quelle esistente a Tor Paterno. I sub potrebbero essere interessati. In generale ascoltare gli addetti ai lavori è importante, e questo vale anche per il settore marittimo e della balneazione. Anzio è una città di mare e di terra. Vi sono il mare e la campagna con la loro tradizione gastronomica. La rivalutazione della zona agricola, come storia e come prodotti. Si potrebbe fare un museo storico del mare ed uno agricolo in zona dove posizionare tutti gli attrezzi che venivano usati un tempo nell’agricoltura, e la sua storia.  Per finire c’è il porto. In una città di mare il porto riveste un ruolo importante, ed il porto di Anzio è molto legato alla storia ed alla salute della città. Potrebbe essere un cuore che pulsa od un polmone, se gestito bene. Personalmente non ho preferenza per il fatto che sia pubblico o privato, ma sono contenta che, a quanto pare, adesso rimarrà pubblico. Ho sempre pensato che l’importante è che venga gestito ed impostato in modo che valorizzi la città, non che le crei danno. Non può essere un corpo avulso dalla città ma deve essere insieme alla Città ed interagire con essa. Se dovesse essere solo una marina chiusa non avrebbe senso. Se invece dovesse essere un progetto innovativo che salvaguarda i valori del mare e che salvaguardia e coinvolge alcuni valori della terraferma, a cominciare da Piazza Pia, le cose potrebbero essere interessanti, almeno a mio avviso. Bisognerebbe valutare bene una volta per tute la questione ambientale, come bisognerebbe vedere in che termini viene predisposta la riqualificazione dell’attuale bacino, ed in che modo si salvaguardano i valori storici e produttivi del porto. Bisognerebbe pensare ad un progetto che integri Piazza pia e le zone limitrofe al porto, attraverso la simbiosi ed il richiamo alla storia ed alla valorizzazione dell’attività culturale in genere. So che vi è la possibilità di modificare alcune parti del progetto originale per quanto riguarda gli edifici previsti (erano previsti due cinema multisala che adesso non hanno senso, come non lo avevano nemmeno prima sinceramente). Perché non fare un bel Museo del Mare? Non c’è posto migliore di un porto o meglio delle piazze vicine, dato che non  penso si possa costruire nell’attuale bacino. Una rivalutazione culturale e storica ma anche marittima delle zone adiacenti. Idee al riguardo ce ne possono essere molte. Immagino che agevolerebbe sia il porto stesso  e sia chi lo gestisce attuare una rivalutazione e valorizzazione del territorio in generale, in quanto si valorizzerebbero anche i famosi posti barca da vendere o da affittare, e di conseguenza si potrebbero creare le condizioni per avere un aiuto in termini di sponsorizzazione per la città, forse. Si potrebbe pensare a riportare ad Anzio il bellissimo e storico veliero San Giuseppe due da poco andato a La Spezia. E si potrebbero chiedere dei sovvenzionamenti europei per risolvere una volta per tutte il problema dell’insabbiamento se possibile, con uno studio mirato. Bisogna vedere che cosa ne pensano le parti in causa, socio privato e Comune. Penso di avere dato qualche suggerimento in più a chi vuole organizzare il territorio in modo costruttivo e con sinergia, ed attirare al tempo stesso il turismo. Il nostro territorio di Anzio e Nettuno va rivalutato indipendentemente dal turismo, ma anche per il semplice fatto che ci viviamo. Poi ognuno è libero di pensarla diversamente. E le cose da fare sono le stesse.
Angela Pensword 12/11/2016

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